di Maikol Di Stefano
E’ calata l’attenzione mediatica intorno alle famiglie colpite dal sisma lo scorso 26 e 30 ottobre. Non è invece andato a scemare l’impegno dei volontari e delle strutture che ospitano gli sfollati del centro Italia. A spiegarlo dopo oltre 40 giorni di accoglienza è Daniele Gatti, titolare del camping Holiday che nel cuore di Porto Sant’Elpidio ha visto passare oltre 2000 persone arrivate al centro smistamento della Protezione Civile ancora presente oggi e che vede, a pochi giorni dall’arrivo delle festività natalizia 580 ospiti tra la zona residence e i bungalow. “Era naturale che dopo l’ondata iniziale che ha visto per giorni telecamere e riflettori puntati sulla situazione attuale, il passare del tempo avrebbe portato ad un calo di attenzione da parte dei media – spiega serenamente Gatti, che tale esperienza d’accoglienza l’ha già vissuta col terremoto de L’Aquila – ma bisogna anche far capire che la macchina operativa resta in piena funzione. L’assistenza sotto il punto di vista sanitario, il supporto psicologico, la somministrazione di farmaci. In questo aspetto la macchina operativa è avviata e non ha subito intoppi. Giornalmente continuano ad esserci pullman della Contram che offrono transfer al fine di garantire la possibilità a chi alloggia qui, ma ha ancora un lavoro nelle zone colpite dal sisma di proseguire con la propria attività. Oppure molto più semplicemente di tornare vicino a casa propria per qualche ora”. Un servizio fondamentale quello Contram che dalla prima corsa del 26 ottobre ad oggi ha trasportato oltre 25.000 persone.
Intanto fa discutere, fa male, la disdetta del premier, ormai dimissionario dopo il referendum del 4 dicembre, Matteo Renzi, che nel corso della sua campagna referendaria sembrava dover arrivare all’interno del camping in visita lo scorso 30 novembre. Una visita annunciata, ma che poi lo staff dello stesso leader del Partito Democratico ha disdetto, portando nuova delusione all’interno del campeggio. “La mancata visita di Renzi ha creato in diversi delusione, ma non per la questione del voto politico bensì perché qui tutti hanno bisogno di risposte, capire cosa succederà dopo aprile quando dovranno lasciare queste strutture – prosegue Daniele Gatti – dove andremo? Quale situazione ci aspetta? E’ meglio ricostruire una vita intera rimanendo nelle zone di costa? Sono queste le domande che giornalmente queste persone si pongono. Qualcuno sperava nell’arrivo di Renzi, al fine di rialzare l’attenzione e capire il proprio futuro. Ora è anche vero che abbiamo ricreato una comunità qui dentro, dove le persone hanno instaurato un legame e anche se non è casa loro si sono trovate a vivere in una città nella città”. Una ludoteca per i bambini più piccoli all’interno dell’albergo Holiday, l’aiuto compiti pomeridiano nella sala ristorante e più semplicemente la vita da paese. Anziani che si ritrovano nell’area bar per giocare a carte, la messa mattutina all’aperto celebrata da don Andrea, parroco di Marina Picena. E’ questo lo scenario oggi. “Hanno spento di nuovo la luce su quello che abbiamo vissuto – spiega una coppia di anziani, arrivati da Pieve Torina e che giocano a carte sul tavolino del bar – Renzi doveva venire e dirci cose succederà, che ne sarà di noi”. E’ il sentimento di essere stati dimenticati fuori dalle strutture, ma non all’interno dove la solidarietà prosegue senza sosta. “Noi abbiamo un vero e proprio calendario settimanale di attività ed eventi rivolti agli ospiti. Abbiamo richieste di gruppi musicali e artisti che vogliono venire qui, gratuitamente e proporre una serata di svago a tutti loro. Sono attività a cui queste persone partecipano volentieri, perché c’è voglia di vivere scampoli di normalità. – fa chiarezza Daniele Gatti, che a questi ospiti dovrà garantire anche delle festività natalizie le più calore possibili – Natale e Capodanno è ovvio che noi lo passeremo con loro. Valuteremo le tantissime proposte che ci sono state fatte, sceglieremo le migliori e poi le proporremmo all’interno del camping. Quello che ci hanno chiesto in molti, ma come era naturale e prevedibile, è il poter riavvicinarsi ai propri cari. Quindi abbiamo dato disponibilità in quei giorni ad accogliere i familiari dei nostri ospiti, farli pernottare gratuitamente all’interno della struttura e vivere un clima di calore familiare”.
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