di Alessandro Giacopetti
-Vittore Crivelli: Madonna della cintola, Chiesa Parrocchiale, Massa Fermana; Crocifissione, Pinacoteca Civica, Fermo; Incoronazione di Maria Vergine e Santi, Pinacoteca civica, Sant’Elpidio a Mare; Trittico, Chiesa di San Michele Arcangelo, Sant’Elpidio Morico
-Carlo Crivelli: Madonna con Bambino in trono e santi, Chiesa parrocchiale dei Santi Lorenzo, Silvestro e Rufino, Massa Fermana; San Bernardino, Pinacoteca Civica, Ascoli Piceno
-Ottaviano Dolci: Polittico Madonna con bambino e santi, Chiesa di San Francesco, Monte San Pietrangeli
-Giuliano Presutti: Madonna con bambino e santi, Pinacoteca Comunale, Fermo
-Pietro Alemanno: Santa Maria Maddalena, Pinacoteca Civica, Ascoli Piceno.
Queste le opere esposte nella seconda sezione della mostra “Dai Crivelli al Rubens, tesori d’arte da Fermo e dal suo territorio”, organizzata dal Pio Sodalizio dei Piceni nel complesso monumentale di San Salvatore in Lauro a Roma fino al 9 luglio. Nella prima sono esposte le tre grandi pale di Rubens, Pietro da Cortona e Giovan Battista Gaulli.
“L’incoronazione di Maria Vergine e Santi è un’opera restaurata da Intesa Sanpaolo e esposta a Milano lo scorso anno all’interno del Progetto Restituzioni, dal quale abbiamo avuto riscontri positivi in fatto di visibilità e di ritorno per il territorio – ha spiegato Alessio Terrenzi, sindaco di Sant’Elpidio a Mare che ha aggiunto – ora è a Roma proprio perché crediamo in questa mostra. La nostra disponibilità per portarlo anche alla prossima esposizione in programma nella chiesa di San Filippo Neri a Fermo è totale”.
“Ringrazio il Comune di Fermo e Claudio Maggini per averci dato quest’opportunità – ha detto Paolo Casenove, sindaco di Monte San Pietrangeli, spiegando che – tutto è nato a seguito di un sopralluogo successivo al sisma in una chiesa, attualmente chiusa, in un ex convento francescano a Monte San Pietrangeli, dopo i quali il polittico è stato portato qui a Roma. Intanto sta qui e può essere fruita e conosciuta dai visitatori in attesa dei lavori di riapertura”.
“Un’opportunità unica per il nostro tesoro e del quale siamo orgogliosi depositari – ha detto Romina Gualtieri, sindaco di Monsampietro Morico, secondo cui – in questa fase pensiamo che sia importante renderlo fruibile nella capitale per far si che appena terminata possa tornare nella chiesa di San Michele Arcangelo, arricchendo l’offerta artistica del territorio, portando visitatori e turisti nel nostro comune una volta ricostruito per bene. Fungerà da calamita per il nostro Comune”.
Due i Crivelli arrivati da Massa Fermana e il sindaco Gilberto Caraceni ha spiegato che “è una grande soddisfazione per un Comune piccolo come Massa Fermana essere conosciuto attraverso questa mostra non solo da italiani ma anche dagli stranieri. Questa iniziativa porta promozione che è un fattore molto importante, a seguito del sisma. I Crivelli sono una punta di diamante per noi, perché Massa Fermana è conosciuta sia per i cappelli che per i Crivelli. Auspico che dopo la mostra possa tornare nella pinacoteca comunale situata all’ultimo piano del palazzo del Comune perché io voglio riprendere quanto prima la promozione turistica. Molti dei turisti arrivati a Massa anche in visita agli outlet del distretto del cappello, infatti, sono purtroppo dovuti ripartire senza poterli vedere”.
Nel corso dell’inaugurazione avvenuta nel complesso monumentale di San Salvatore in Lauro, a Roma, il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, ha spiegato che prima del sisma “Il nostro è un territorio stupendo. Stavamo iniziando a farci conoscere e a uscire dal deficit conoscitivo che scontavamo. Grazie al lavoro del Pio Sodalizio dei Piceni, di Civita, del vicesindaco Francesco Trasatti (presente a Roma), dei curatori della mostra e degli altri sindaci presenti. E’ importante restituire una prospettiva e lo stiamo facendo noi del territorio. Speriamo che il nostro lavoro diventi più organico e guidato anche tramite una ricostruzione il più intelligente possibile. La vostra presenza qui – ha detto Calcinaro rivolto alle molte persone presenti all’inaugurazione – è molto significativa. E’ un punto di ripartenza. Un saluto e abbraccio a tutti i fermani che lavorano, studiano e si trovano a Roma”.
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