Barista ferito, insorgono Agostini e Morese:
“Se non si riesce a garantire sicurezza,
la stazione di notte va chiusa”

Andrea Agostini e Emanuele Morese

Tra i primi a dare la notizia del fatto di sangue in stazione, con un senzatetto a scagliare una scatoletta di tonno che ha ferito a un orecchio il titolare del bar della Stazione, Alessandro Properzi (leggi l’articolo), è stato il capogruppo del movimento 100% civico, e candidato sindaco, Andrea Agostini con un post sulla sua pagina Facebook: “Stasera aggressione alla stazione ferroviaria di Porto San Giorgio. Se non si riesce – scrive Agostini – a garantire la sicurezza, la stazione, la sera, va chiusa. La stazione non può essere un pericoloso bivacco. Solidarietà e vicinanza alla vittima di questa aggressione”. Duro il coordinatore di Fdi, Emanuele Morese: “Un mese fa abbiamo presentato 370 firme con una petizione proprio sulla sicurezza. Nessuno ci ha ancora dato una risposta. Inutile girarsi dall’altra parte, il problema sicurezza esiste eccome. E oggi ne abbiamo avuto l’ennesima riprova. In cinque anni l’amministrazione Loira in consiglio è riuscita a parlare di semafori e Fidel Castro ma mai di sicurezza. Vogliamo che il tema venga affrontato, con progetti e piani specifici. Non si può più andare avanti così. Noi di Fdi siamo pronti a collaborare sul tema. Voglio esprimere tutta la mia solidarietà e vicinanza alla persona aggredita”.

Fabio Marini

Sulla vicenda interviene anche il commerciante Fabio Marini, che ha la sua attività, la yogurteria Yogorino, a pochi metri di distanza dalla stazione ferroviaria, a capo di una lista di commercianti in campo con Agostini alle prossime elezioni: “Ormai siamo in balia della criminalità. Non si può andare avanti così. Tempo fa abbiamo chiesto che la stazione ferroviaria venga chiusa dopo il passaggio dell’ultimo treno. Abbiamo chiesto anche maggiori controlli. E effettivamente da quella richiesta di poliziotti e carabinieri se ne vedono di più, bisogna essere onesti. Ma la stazione ferroviaria aperta tutta la notte ormai rappresenta un serio problema di sicurezza. Come è capitato a questo nostro collega poteva capitare a chiunque”.


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