Due giorni di camminate e di pace con la montagna. È stata un’esperienza memorabile quella dei campi estivi sui Monti Sibillini per i bambini della zona di Amandola e dei territori colpiti dal terremoto. Con escursioni, attività di orientamento, giochi socio didattici, racconti sui miti e il folklore dei Sibillini. Con l’obbiettivo di far fare la pace ai più piccoli con la montagna, dopo la paura del terremoto.
L’iniziativa è stata organizzata da CVM – Comunità Volontari per il Mondo, Fondazione Laureus, e RIRes – Unità di Ricerca sulla Resilienza dell’Università Sacro Cuore di Milano, col sostegno della Fondazione Fratelli Dimenticati, del Comune di Amandola, del Cai.
Per due giorni, i bambini della scuola primaria e secondaria di primo grado delle zone di Amandola sono stati accompagnati in lunghe passeggiate nel bosco. Dove hanno riscoperto la bellezza della montagna, grazie a momenti di spiegazione naturalistica, ai racconti sul mito della Sibilla e del cavaliere errante Guerrin Meschino narrati da Giulia Grilli e Sara Buratti della Associazione culturale Peranna. Poi tanti giochi, organizzati dalle operatrici di RIRes, all’insegna della resilienza, e quindi della speranza e della fiducia nel futuro, oltre la paura del terremoto, per tornare a vivere con serenità nel proprio territorio.
I campi estivi sui monti Sibillini sono stati una delle tappe del percorso per la resilienza che CVM ha realizzato con la campagna “Lenticchie di speranza”, assieme ai suoi partner in sostegno alle popolazioni terremotate del Centro Italia. Un percorso che culminerà con il concerto lirico del 30 giugno eseguito dall’Accademia di canto Beniamino Gigli nella piana di Campolungo, presso Garulla (Amandola), un evento musicale di riappacificazione con la montagna.
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