“L’apologia del fascismo è reato serio e condotta pericolosa da combattere e proprio per questo non può ridursi a barzelletta”. Con queste parole l’avvocato sangiorgese Andrea Agostini si offre per garantire l’assistenza legale gratuita a Francesco Centioni nel caso in cui la Procura della Repubblica dovesse aprire un fascicolo in capo al Centioni.
Tutto è iniziato con una vecchia foto del neo presidente dei Teatri di Civitanova Francesco Centioni in posa con un grembiule di Mussolini. L’Anpi provinciale ha attaccato: “L’apologia di fascismo è reato, non si confonda con la libertà di opinione”. Centioni che si era subito difeso: “Polemica strumentale fatta solo per attaccarmi personalmente, la foto è del mio profilo personale, era un gioco, uno scherzo”.
Durissima la reazione dell’Anpi di Macerata: “Si confonde ad arte l’apologia di fascismo con la libertà di pensiero – commenta – E’ ora che le amministrazioni comunali prestino più attenzione. L’apologia di fascismo è reato, punto. I voti fanno gola alla destra e si imbarcano anche neo fascisti, i sindaci dovrebbero rispondere personalmente di dichiarazioni strumentali utilizzate solo per creare consenso”.
Ad entrare nel merito della vicenda è ora l’avvocato sangiorgese Andrea Agostini che riassume la vicenda ed offre assistenza legale gratuita a Centioni: “Francesco Centioni posa da Duce con indosso il grembiule con l’effigie di Mussolini e scatta l’accusa pubblica di apologia del fascismo – scrive Agostini – Una foto tra amici di qualche anno addietro viene portata agli onori della cronaca non appena il Centioni viene nominato Presidente dell’azienda speciale Teatri di Civitanova Marche. Laddove mai la Procura della Repubblica dovesse aprire un fascicolo in capo al Centioni, gli offriamo sin da ora assistenza legale gratuita. Non è questione di simpatia politica, ma di consapevolezza giuridica. L’apologia del fascismo è reato serio e condotta pericolosa da combattere e proprio per questo non può ridursi a barzelletta”.
Agostini che spiega: “Qualcuno pensa davvero che indossare un grembiule da cucina rappresenti un pericolo per l’integrità dell’ordinamento costituzionale democratico? Scimmiottare il Duce durante una grigliata tra amici in campagna significa forse provocare adesioni e consensi favorevoli alla ricostituzione del disciolto partito fascista? I gadget fascisti ed uno spirito di gioco non rappresentano un pericolo per la democrazia repubblicana, tanto a pochi anni dalla caduta del fascismo con la Legge Scelba del 1952, quanto in tempi più recenti con la Legge Mancino del 1993. Eppure in un prossimo futuro il Centioni potrebbe rischiare da 6 mesi a 2 anni di reclusione, se dovesse divenire legge il disegno di legge n. 3343-A di ‘Introduzione dell’articolo 293-bis del codice penale, concernente il reato di propaganda del regime fascista e nazifascista’ volto a punire ‘Chiunque propaganda le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco, ovvero delle relative ideologie, anche solo attraverso la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli a essi chiaramente riferiti, ovvero ne richiama pubblicamente la simbologia o la gestualità’. Primo firmatario il deputato del Partito democratico Emanuele Fiano (Pd), cui si aggiungono tra gli altri anche deputati Pd marchigiani, come gli Onorevoli Piergiorgio Carrescia, Emanuele Lodolini, Irene Manzi, Alessia Morani, il disegno di legge intende evidentemente ampliare le condotte incriminabili come apologia del fascismo. Il 10 luglio scorso è iniziata alla Camera dei Deputati la discussione ed è quindi presto per sapere cosa ne sarà effettivamente del disegno di legge, ciononostante il caso Centioni dovrebbe portare ad un’attenta riflessione utile a rivederne il testo in termini rispettosi della nostra Costituzione”.
Agostini che conclude: “Siamo sicuri che la norma come concepita non violi la libertà di manifestazione del pensiero? Siamo sicuri che la norma non finisca con l’incriminare chi in nessun modo ha inteso ricostituire organizzazioni fasciste capaci di mettere a rischio la Repubblica? La semplice manifestazione di pensiero o di apprezzamento dell’ideologia fascista può non piacere, ma rendere un’opinione reato e quindi trattare una foto con grembiule al pari di un atto criminale, rappresenta forse un attentato ancora peggiore alla libertà di ciascuno. In questo senso il nostro impegno alla tutela dei diritti fondamentali della nostra Carta Costituzionale”.
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