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Quote rosa, ora è ufficiale:
presentato il ricorso al Tar,
a firmarlo tre consiglieri d’opposizione

PORTO SAN GIORGIO - L'annuncio oggi in conferenza stampa. A firmare il ricorso, imbastito dall’ex primo cittadino Agostini, in veste di avvocato, tre consiglieri di opposizione: Vitturini, Del Vecchio e Petrozzi. All’appello mancano Marinangeli e Bragagnolo. Nei loro confronti la stilettata del capogruppo FI

Da sin. Agostini, Petrozzi, Vitturini, Del Vecchio

di Sandro Renzi
Sarà il Tar a decidere sul futuro della giunta Loira. Come anticipato da Cronache Fermane, parte della minoranza ha presentato questa mattina l’annunciato ricorso al tribunale amministrativo di Ancona contro il decreto sindacale di nomina dell’esecutivo di centrosinistra. Motivo il mancato rispetto della norma sulle quote rosa. Oltre alla Baldassarri, infatti, il sindaco avrebbe dovuto scegliere una seconda donna. A firmare il ricorso, imbastito dall’ex primo cittadino, Andrea Agostini, in veste di avvocato, tre consiglieri di opposizione: Maria Lina Vitturini, Carlo Del Vecchio e Renzo Petrozzi. All’appello mancano Marco Marinangeli e Fabio Bragagnolo che non hanno condiviso la scelta di ricorrere ai giudici amministrativi. Tant’è, tre ne bastano per creare scompiglio come a Sant’Elpidio a Mare. Ad aprire le danze ci pensa proprio la Vitturini che del ricorso ha fatto il suo cavallo di battaglia. “Sono stata la prima a sollevare la questione in consiglio mai i colleghi uomini hanno subito dato la loro adesione. La legge c’è ed è chiara, non capisco perché il sindaco l’abbia disattesa. La parità di genere è invece fondamentale. In qualsiasi settore ormai il nostro contributo è sostanziale. Un sindaco insensibile di fronte a questo argomento non me l’aspettavo. Avere delle assessori donne che declinano in rosa i problemi della quotidianità è importante. Credo che il Tar non potrà non accogliere il nostro ricorso ed avremo così la soddisfazione di avere una seconda donna in giunta”. Parole dure arrivano pure dal consigliere di Fi Carlo Del Vecchio. “Uno scivolone fatto su una legge proposta da un uomo del Pd, Delrio. Inconcepibile. Il sindaco dovrà fare marcia indietro. A dire il vero pensavo che una volta fatto l’errore rimediasse subito, cosa che non è avvenuta. Non penso neanche che non ci fossero altre donne in grado di rivestire un ruolo nel suo esecutivo. Insomma non si doveva arrivare a tanto, fare un ricorso al Tar, atto a questo punto dovuto”. Del Vecchio lamenta pure il fatto che la maggioranza di centrosinistra non abbia fatto nulla per far rispettare il dettato della legge sulle quote rosa. E’ poi la volta del civico Renzo Petrozzi. “Il problema è duplice. In primis politico. Come è possibile che un sindaco Pd non rispetti una legge fatta dal Pd? La seconda questione è di metodo. Siamo costretti a ricorrere al Tar perché nella legge non c’è scritto come si possa rimediare se un sindaco non adempie. Siamo stati quindi costretti a farlo. Abbiamo tentato tutte le strade ma non ci hanno dato mai risposte”. Chiude il consigliere Andrea Agostini, in veste di redattore del ricorso. “Abbiamo atteso il massimo possibile -racconta- fino all’ultimo minuto utile. La legge è chiara e addirittura fissa un coefficiente matematico. Ma è stata scritta male. E’ assurdo che tre consiglieri debbano mettersi le mani in tasca per fare un ricorso e spendere 700 euro”. L’ex sindaco, che segue anche i consiglieri di opposizione che hanno fatto ricorso a Sant’Elpidio a Mare contro il sindaco Terrenzi per lo stesso motivo, ricorda che è stato chiesto al Tar di sospendere la giunta ma di concedere al sindaco altri 30 giorni per adeguarsi alla norma. “Non vogliamo nuocere alla città -rimarca- l’iniziativa era però doverosa”.

All’appello mancano Fabio Bragagnolo e Marco Marinangeli che non hanno firmato. “Dovevamo essere uniti come minoranza – rimarca Del Vecchio- nel presentare il ricorso”. E poi la stilettata contro i due consiglieri che si sono dissociati. “Non vorrei che con questa decisione finissero con l’essere la stampella di questa maggioranza”.  


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