“Per la battaglia sul Made in Italy in Europa vi assicuro che ce la metteremo tutta. Non sono qui per fare promesse, ma per prendere appunti”. Così oggi pomeriggio il leader del Pd Matteo Renzi, in visita ala Romit di Montegranaro. Massiccio dispiegamento di forze, ad accoglierlo un nutrito gruppo di simpatizzanti, dirigenti del partito, imprenditori tra i quali Marino Fabiani, Giuseppe Lanciotti, Graziella Ciriaci. Migliore e Silenzi per Cna e il direttore Tosi per Confindustria Fermo. C’è anche una decina di contestatori, alcuni arrivano con uno striscione che verrà ritirato dalle forze dell’ordine. “Non vi lasceremo soli, vergogna” grida il gruppetto, mentre Renzi saluta alcuni cittadini, ben più amichevoli, che lo chiamano da una terrazza di fronte.
Il leader del Pd prende la parola in una gremita sala della Romit. ‘“Non posso fare la verginella, sono stato capo del Governo e sono segretario del Pd, ma anche io non ne posso più della differenza tra le chiacchiere di palazzo e la discussione sui problemi reali – ha esordito l’ex presidente del Consiglio – Da quando non sono più premier sono tornato alla vita di tutti i giorni, incontro gente e mi rendo conto che i problemi sentiti dai cittadini sono quanto di più lontano dai temi di cui discutiamo a Roma”. Persone con familiari malati di Alzheimer, badanti, persone che perdono il lavoro oltre i 50 anni tra gli esempi del segretario del Pd. “Questo viaggio lo facciamo per cercare di ascoltare. Abbiamo preso un Paese a -2% di Pil e una situazione occupazionale devastante. Alcuni settori, non tutti, sono ripartiti. Abbiamo dati sull’export straordinari. Da agosto 2016 ad agosto 2017 abbiamo fatto il +7,6%, la Francia la metà, la Germania il 6,5 siamo i numeri uno. Ma nel calzaturiero questa svolta non c’è, i numeri sono ancora di caduta, anche se meno rovinosa di prima. Questo indipendentemente dai risultati della Russia. Ma se pensiamo a quanti milioni di nuovi ricchi la Cina avrà nei prossimi anni, capite quanto sia interessante la sfida che ci attende. Io non sto qui a fare un discorso da campagna elettorale, ma vi assicuro che avremo un’attenzione straordinaria verso questo distretto. Ci sono misure per la defiscalizzazione, bisogna sostenere le aziende che vanno bene e che invece di mettersi i soldi in tasca li reinvestono nell’azienda”.
Renzi si concentra poi sulla battaglia per la tutela del Made in, sollecitata dai calzaturieri.
“Faremo il possibile, ve lo assicuro, ma va detto che in Europa serve che l’Italia sia unita. Da noi Europa è dove si fa la guerra a chi sta al governo. Durante il nostro semestre di presidenza italiana i rappresentanti di una forza politica ci hanno urlato ‘mafia mafia’. Per vincere questa battaglia serve andare con un atteggiamento serio in Europa. I tedeschi quando debbono fare i loro interessi in Europa vanno insieme, per i francesi la France viene prima di tutto. Quando andiamo in Europa a fare una battaglia bisogna sentire il sostegno di tutto il popolo italiano, perchè lì si giocano i posti di lavoro, non i voti”. In chiusura, un invito all’ottimismo. “Molti dicono che l’Italia è finita e staremo peggio. Io dico che non è così. Sono in un distretto che in 15-20 anni ha perso la metà di quello che produceva. Un problema c’è, ma abbiamo tutto se pensiamo a quanti nel mondo hanno ancora voglia di Italia. Dobbiamo presentarci in modo più serio, abbassando le tasse, soprattutto a chi crea posti di lavoro. Non faccio nessuna promessa, ma vi ringrazio, ho preso appunti e faremo di tutto per la battaglia sul Made in Italy”.
Il Made in obbligatorio è stato il tema ricorrente del colloquio privato dell’ex Premier con i rappresentanti del mondo calzaturiero, i parlamentari e gli esponenti politici marchigiani.
Prima di lasciare il microfono al segretario del Pd, è toccato ad Enrico Ciccola sollecitare l’attenzione sulle problematiche del distretto calzaturiero. “Ci auguriamo che lei faccia il possibile per convincere la Merkel a far passare la legge sul Made in obbligatorio”. “Questa comunità vuole esprimere il grido di dolore del distretto calzaturiero – aggiunge la sindaca di Montegranaro Ediana Mancini – Stiamo perdendo posti di lavoro competitività e ricchezza e per un sindaco questa situazione si riflette in disagi sociali”. La presidente di Assocalzaturifici Annarita Pilotti è ancor più diretta. “Viviamo in una morsa. Di recente si sono persi oltre 500 posti di lavoro e si sono chiuse 80 aziende. Il nostro comparto lavorava prevalentemente con la Russia, le sanzioni e la svalutazione del rublo hanno messo il settore in ginocchio. C’è poi la questione cuneo fiscale. Finchè il costo del lavoro costerà da noi il triplo che fuori dai confini nazionali, non potremo essere competitivi, serve abbattere la forbice. Altra battaglia è quella sulla defiscalizzazione dei campionari, che per un’impresa rappresenta una spesa fondamentale, da 100mila ad oltre un milione di euro”.
di M.M. (foto e video Simone Corazza)
ù ù ù ù ù ù ù
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati