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Calcinaro-Vallasciani, faccia a faccia su sviluppo e sanità. Spuntano idee per il futuro del “Murri” (Videointervista)

FERMO - Ospiti a Zoom sindaco e capogruppo del Pd, Calcinaro invoca «riquilibrio tra Fermano e altre province. Al Murri? Penso a Inrca e Provincia», per Vallasciani «con la riforma sanitaria è molto difficile che avvenga. Siamo preoccupati anche perché non abbiamo ancora garanzie sui fondi necessari a mettere a regime il nuovo ospedale»
Il confronto tra il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, e il capogruppo Pd, Sandro Vallasciani

Da dx il sindaco Paolo Calcinaro e il capogruppo Pd, Sandro Vallasciani

di Pierpaolo Pierleoni

Sviluppo, lavoro, investimenti per il centro, sicurezza, sanità i temi toccati ieri sera, ai microfoni di Zoom, la rubrica di approfondimento di Cronache Fermane su Radio Fm1, dal sindaco di Fermo Paolo Calcinaro e dal capogruppo del Partito democratico Sandro Vallasciani.

Il primo cittadino ha iniziato evidenziando che «non debba esserci contrapposizione tra i diversi quartieri, perché lo sviluppo riguarda tutta la città. Fino a qualche anno fa mi dicevano di occuparmi solo del centro, ora l’inverso. Io credo che in ogni contesto vadano individuati gli assi di sviluppo giusti. Sulla costa il turismo, nell’area di Campiglione, col nuovo ospedale, ci saranno opportunità di crescita economica, demografica e occupazionale. Finalmente avremo infrastrutture viarie degne. Se guardiamo al centro, avremo due attrattori strutturali con i fondi Pnrr. Il mercato coperto ospiterà 7 corsi professionali biennali ed in quel sito entrerà anche l’università, che ha avuto una crescita importante dei corsi». Importante, per Calcinaro, anche occuparsi del problema affitti. «Si è raggiunto un accordo importante con i sindacati di proprietari ed affittuari, per implementare le possibilità abitative. Oggi non si affitta più, la locazione di nuclei familiari, anche con reddito, è sempre più introvabile e mi auguro che le misure adottate possano dare una risposta efficace».

Paolo Calcinaro

Secondo Vallasciani, invece, «il futuro di una città si lega al lavoro e su questo l’Amministrazione comunale a nostro avviso non ha fatto abbastanza. Vanno bene progettualità come Iti Urbani e riqualificazione del mercato coperto, ma se pensiamo a Campiglione ed allo sviluppo futuro che la caratterizzerà, dare la possibilità incondizionata di trasformare ogni tipo di struttura è insidioso. Su questo si è lasciato troppo campo libero all’iniziativa dei singoli, ok la flessibilità, ma i fenomeni hanno bisogno di essere governati. Sul tema del lavoro, non solo a Fermo città, ma anche nelle città limitrofe, è mancata un’azione strategica».

In materia di sicurezza, Calcinaro rimarca «le misure senza precedenti adottate, come la confisca di appartamenti a soggetti dediti al crimine. I problemi ci sono, ma la “Tre Archi” di adesso e quella di 20 anni fa, quando partivano chili di droga e ordini di incendiare locali, non c’è confronto. Certi fenomeni oggi non ci sono più». Non manca una parentesi sul tema dell’antifascismo. Calcinaro si dice «profondamente antifascista, ma credo anche che l’antifascismo non vada utilizzato come clava. Se invece da parte di rappresentanti istituzionali questa festa non viene celebrata, allora si è fuori dai valori costituzionali e questo non è accettabile». Per Vallasciani, «una destra democratica in questo Paese stenta a crescere e non riesce a staccare quel cordone culturale che la lega ai fenomeni del passato. Il 25 aprile non è una festa di sinistra».

Sandro Vallasciani

Si passa poi al tema caldo della sanità. Per Calcinaro, il Consiglio comunale aperto di un paio di settimane fa «ha scattato una fotografia della situazione, ci sono stati anche elementi positivi, come le conferme sul robot chirurgico e l’emodinamica programmata. Altri segni necessitano di un’inversione. E’ oggettivo il minor rapporto tra cittadini e posti letto nella nostra provincia e serve intervenire».

«Il problema – la critica di Sandro Vallasciani – è che la famosa perequazione che chiediamo da anni, non la riforma sanitaria che ha abolito l’Asur, diventa ancora più difficile e non vediamo segnali che vadano in questa direzione. Su questo vorremmo dal sindaco e dalla sua amministrazione una maggiore mobilitazione per cercare di ottenere di più dal tavolo regionale. Noi abbiamo una penalty e partiamo sempre in ritardo. Ormai non regge più la critica al centrosinistra che ha governato per decenni. Sono passati 4 anni di governo di centrodestra e non c’è stato il minimo passo avanti, tutt’altro. Siamo preoccupati anche perché non abbiamo ancora garanzie sui fondi necessari a mettere a regime il nuovo ospedale. Il timore è che la nostra amministrazione si sia rassegnata ad accettare la situazione».

Battute finali, da Calcinaro, sul futuro del vecchio ospedale Murri, quando si completerà lo spostamento a Campiglione. «Qualche idea ce l’ho. Ad esempio ci porterei l’Inrca, altra ipotesi è quella di portare in quell’immobile la sede della Provincia».



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