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Elezioni, Massimo Passamonti si candida a sindaco di Monte Vidon Combatte

VOTO - Salvo sorprese, saranno due le liste che dovrebbero venire presentate entro sabato in vista del voto dell'8 e 9 giugno, che hanno rispettivamente i seguenti nomi: "La forza dell'unione" e "Più forti insieme".

Massimo Passamonti

Monte Vidon Combatte, Massimo Passamonti è il nuovo candidato sindaco, pronto a raccogliere il testimone del sindaco uscente, Gaetano Massucci. Già vicesindaco, Passamonti insieme all’ex Luciano Evandri e nella minoranza nel mandato che sta per concludersi, presenterà il suo programma in continuità con quello di Massucci. Salvo sorprese, saranno due le liste che dovrebbero venire presentate entro sabato in vista del voto dell’8 e 9 giugno, che hanno rispettivamente i seguenti nomi: “La forza dell’unione” e “Più forti insieme”.

Quella di Massimo Passamonti, 58 anni, appassionato di agricoltura, laurea in economia, attualmente funzionario pubblico esperto in fisco, è stata una decisione ponderata. «La mia candidatura è stata inaspettata – ha ammesso – pensavo fosse la volta dei giovani. C’è stata molta collaborazione, sia da parte del sindaco uscente che da parte dei vecchi componenti della lista di Evandri che hanno messo a disposizione la loro esperienza. Un grazie anche al sindaco che ha preceduto Evandri, Guglielmo Massucci che ha condiviso il percorso. In questi anni, ho collaborato costruttivamente come opposizione, in Consiglio e nella vita quotidiana del paese».

«L’attuale sindaco uscente, Gaetano Massucci, mi aveva detto che al prossimo giro sarebbe toccato a me ma non gli avevo dato troppo peso. Invece, poi, ne abbiamo parlato approfonditamente e ho capito che era una proposta seria. Dentro di me ho sempre coltivato la speranza di un paese unito. Così si è riacceso il mio entusiasmo e ho pensato di poter concretizzare un obiettivo quasi storico, quello di riuscire con la mia candidatura a rappresentare le esigenze di tutti per il bene del paese. Abbiamo iniziato a parlare seriamente della candidatura lo scorso novembre. Siamo un paese di 400 abitanti, dobbiamo essere uniti. Abbiamo messo le fondamenta e lavoriamo per evitare contrasti, fare squadra e creare collaborazione anche con i paesi limitrofi per creare utilità per tutti».

Serena Murri

 



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