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Lavoro e crisi del settore moda al centro del tavolo “Competitività e sviluppo del Fermano”

ECONOMIA - Il tavolo si è riunito lunedì 17 giugno. L’incontro è stato convocato con l’intento di procedere, in considerazione della delicata fase congiunturale del momento, ad un aggiornamento del “Patto per il Lavoro e lo Sviluppo del Fermano”. Il presidente della provincia Ortenzi: «Elaboreremo delle proposte a Regione e governo»

Si è riunito, nella mattinata di lunedì 17 giugno, presso la Sala Consiliare della Provincia di Fermo, il Tavolo “Competitività e Sviluppo del Fermano”. Hanno partecipato, oltre al presidente Michele Ortenzi, Andrea Caranfa per CNA Fermo, Giuseppe Tosi per Confindustria Fermo, Lorenzo Totò e Paolo Capponi per Confartigianato Imprese Macerata – Ascoli Piceno – Fermo, Maurizio Piergallini per C.l.a.a.i. – Federazione Artigiani e PMI delle Province di Fermo e Ascoli Piceno, Alessandro De Grazia per CGIL Fermo e Ulderico Postacchini per UIL Fermo.
L’incontro è stato convocato con l’intento di procedere, in considerazione della delicata fase congiunturale del momento, ad un aggiornamento del “Patto per il Lavoro e lo Sviluppo del Fermano”. Si tratta del documento, elaborato dal Tavolo provinciale nel 2021, in cui erano state descritte le aree di intervento per consentire al territorio della Provincia di Fermo di intraprendere un percorso di rilancio capace di valorizzare le tante eccellenze nello stesso esistenti.
Dopo un’attenta disamina dell’attuale contesto economico-sociale del territorio fermano, tutti i componenti del Tavolo, dalle associazioni datoriali e di categoria alle organizzazioni sindacali, hanno unanimemente condiviso che i due ambiti prioritari sui quali agire nell’immediato sono quelli della sanità e del lavoro.
In particolare, per quanto riguarda il tema del lavoro, tutti i componenti del Tavolo hanno manifestato grande preoccupazione per la crisi che ha colpito il settore moda, uno dei comparti trainanti del Fermano.

Dopo la pandemia, con il perdurare della guerra in Ucraina, lo scoppio del conflitto in Medio Oriente e le complicazioni relative ai trasporti merci nel Mar Rosso, la moda è il comparto manifatturiero in maggiore difficoltà. Una situazione, questa, diffusa in diverse Regioni d’Italia, data la trasversalità del sistema moda, che ha spinto l’assessore regionale toscana Alessandra Nardini, nelle vesti di coordinatrice della Commissione formazione e lavoro della Conferenza delle Regioni e delle PA, ad inviare una missiva al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone per chiedere l’attivazione di ammortizzatori sociali specifici.
«Seppur anche altre regioni italiane, come la Toscana ed il Veneto, versino in condizioni analoghe alla nostra – spiega il Presidente Michele Ortenzi – quella di Fermo è la provincia delle Marche che sta subendo le maggiori ripercussioni da questo scenario internazionale, denso di incertezze. Il settore moda sta soffrendo in maniera significativa. Non dimentichiamo che oltre il 60% del Pil della Provincia è rappresentato dal distretto pelli-calzature. Si stanno registrando importanti fermi produttivi, che interessano anche grandi aziende, e sono impennate le richieste della cassa integrazione da parte delle imprese artigiane. La crescente richiesta di ammortizzatori sociali è la cartina tornasole di una situazione che sta diventando insostenibile. Come Tavolo siamo fortemente preoccupati, perché molte aziende del territorio rischiano di esaurire a breve ogni possibilità di ricorso a forme di integrazione salariale. Senza dimenticare il fatto che solo per le imprese artigiane con più di 15 dipendenti è prevista questa misura e la gran parte del sistema produttivo del Fermano è costituito da micro-piccole aziende con meno di 9 dipendenti».

Il Tavolo provinciale Competitività e Sviluppo si fa, quindi, portavoce del grido d’allarme del comparto moda del territorio: per la salvaguardia di questo settore, cuore pulsante del Fermano, per la forte propensione all’export e per le potenzialità di crescita ad esso legate, è necessario mettere in campo misure in grado di sostenere l’intera filiera. «Ci attiveremo nei confronti del Governo – continua il presidente Ortenzi – chiedendo un sostegno concreto attraverso strumenti mirati che possano sollevare il settore moda dallo stato di crisi. Vanno evitati i licenziamenti e la situazione rende urgenti interventi nazionali. Come Tavolo, a breve, acquisiremo i dati relativi al primo quadrimestre 2024 e provvederemo ad illustrarli nel dettaglio, in particolare quelli riferiti alla produzione ed alle esportazioni, affinché possa diffondersi la consapevolezza della sofferenza che sta attraversando il comparto. In ambito nazionale, si registrano risultati positivi, anche in termini occupazionali, per i settori legati al terziario, ai servizi, al turismo ed alla farmaceutica, mentre per quello della moda, coinvolgendo in particolare calzaturiero, pelletteria, tessile ed abbigliamento, il trend è negativo. Bisogna saper leggere i dati attentamente, se è vero che il fatturato del settore moda resiste, ciò è dovuto al fatto che nel corso del 2023 c’è stato l’aumento dei prezzi che ha compensato rispetto agli altri anni. Al tempo stesso risulta chiaro ed evidente il dato relativo al calo della produzione che sta provocando la sofferenza di tutto il settore. Per questa ragione, come Tavolo, dopo aver analizzato i dati dell’inizio 2024, elaboreremo delle proposte specifiche da presentare alla Regione ed al Governo, che non saranno limitate alla richiesta di finanziamento degli ammortizzatori sociali, ma riguarderanno interventi finalizzati, strutturati e tarati sulle caratteristiche del settore. L’auspicio è che l’azione congiunta delle istituzioni, delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali possa portare ad ottenere misure di sostegno per le tante imprese del territorio che sono in difficoltà».


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