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L’Anmil Fermo rinnova le cariche sociali

FERMO - L'associazione: «L'obiettivo è per una maggiore tutela delle vittime e la sicurezza sul lavoro». Presidente territoriale Fermo Marcello Luciani, il vicepresidente è Franco Bellese. I consiglieri sono: Tonino Malavolta, Giovanni Monaldi, Graziano Vitali, Simone Capriotti e Sergio Ricci

L’Anmil (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) di Fermo si rinnova dopo i lavori del X Congresso Nazionale associativo, che si è tenuto i primi di giugno a Montesilvano (Pescara), intitolato “Sempre un passo avanti”, che ha visto la riorganizzazione del nuovo Consiglio Nazionale alla guida dell’Associazione, mentre nella provincia Fermo il Consiglio territoriale che accompagnerà le attività dell’ANMIL, in collaborazione con le Istituzioni e le maggiori realtà presenti localmente, è così composto:

· Presidente territoriale Fermo Marcello Luciani

· Vice Presidente territoriale Fermo Franco Bellese

· Consiglieri territoriali Fermo Tonino Malavolta, Giovanni Monaldi, Graziano Vitali, Simone Capriotti e Sergio Ricci

Tra le diverse attività che sta organizzando la nuova dirigenza associativa nella provincia di Fermo, la 74ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro – istituzionalizzata con D.P.C.M. nel ’98 – rappresenta l’appuntamento annuale più importante a ricordo delle vittime del lavoro e per sottolineare quanto sia fondamentale mettere la sicurezza sul lavoro al primo posto, la cui mancanza è causa di infortuni e malattie professionali sempre evitabili e prevedibili. «Oggi, come ieri, non è accettabile morire di lavoro – dichiara il Presidente ANMIL di Fermo – ma dai numeri che emergono dai dati INAIL sembra che nulla cambi nonostante la tecnologia, la consapevolezza e le norme stringenti. Pertanto, come Presidente ANMIL territoriale, in comune accordo con il Consiglio, mi impegnerò con tutte le mie forze affinché si mettano in pratica azioni precise e strategiche che riescano ad incidere su un fenomeno troppo sottovalutato ma che incide fortemente sul Paese, quale la scarsa sicurezza nei luoghi di lavoro, e su quelle che sono le tutele sempre più ridotte e inique di coloro che si infortunano o contraggono una malattia professionale».


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