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«Abrogare subito l’Atim» La pdl di Cesetti

REGIONE - Il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti è primo firmatario della proposta di legge presentata dal gruppo assembleare del PD per chiedere l'abrogazione dell'Atim.

Fabrizio Cesetti

«Ora abrogare subito Atim e restituire alla Regione Marche le sue prerogative in materia di internazionalizzazione e turismo. Bene ha fatto il presidente Acquaroli a lasciar andare senza rimpianti il direttore dell’Atim. La sua appena accennata difesa dell’operato di Bruschini forse parla bene del suo bon ton istituzionale, ma non può nascondere il sollievo  per l’allontanamento di una figura che, per usare un eufemismo, ha fatto ben poco per le politiche di internazionalizzazione e del turismo della nostra regione, facendosi notare solo per quanto compiuto sull’Aeroporto con l’ormai celebre caso Aeroitalia».
A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti, primo firmatario della proposta di legge presentata dal gruppo assembleare del Partito Democratico per chiedere l’abrogazione dell’Atim.
«Ma il presidente Acquaroli sbaglia, e di grosso – afferma Cesetti- se pensa che le responsabilità di questi fallimenti siano solo in capo a Bruschini. I problemi, infatti, restano tutti sul tappeto, poiché al di là delle scarse competenze messe in campo, è lo strumento Atim a essere sbagliato. Per tale motivo credo che il governatore farebbe bene a fare un bagno di umiltà, fermarsi un attimo e trovare il coraggio di invitare la sua maggioranza ad approvare celermente la mia proposta di legge che chiede di sopprimere Atim, un autentico carrozzone politico che in tre anni ha prodotto solo inefficienze e spreco di denaro pubblico. Solo così la Regione Marche, come ho detto più volte, potrà riappropriarsi delle sue prerogative per permettere alle strutture tecniche che si occupano di turismo e internazionalizzazione di tornare ad adempiere ai propri doveri con trasparenza e osservando correttamente i principi di legalità, imparzialità ed economicità che devono sempre sovrintendere l’agire pubblico».
«Auspico davvero – conclude Cesetti – per il bene della Regione e dei marchigiani, che il presidente Acquaroli questa volta faccia la cosa giusta. Ne va anche della sua immagine pubblica, sempre più appannata».

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