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Vitigni resistenti ai cambiamenti climatici, le nuove frontiere partono dallo studio Amap. Rotoni: «Precorriamo i tempi con la scienza»

PETRITOLI - Amap ha avviato una sperimentazione volta a valutare il comportamento e l’adattabilità sul territorio di varietà di vite “resistenti” in grado di tollerare le principali avversità fungine. Il presidente Marco Rotoni: «La progettualità che Amap sta portando avanti ha un valore molto significativo perché riuscire a precorrere i tempi attraverso studi scientifici ci può fornire gli strumenti per far emergere le Marche sul mercato e recuperare competitività. Amap vuole essere una risorsa importante in mano al comparto agricolo e dare sostegno al processo di qualità che da tempo stiamo esprimendo a livello regionale».

di Antonietta Vitali

Cambia il clima nel mondo, una delle notizie nonché una delle preoccupazioni che si rincorrono ormai da anni e che sollevano non pochi interrogativi perché non sappiamo cosa, tutto questo, comporterà per il nostro pianeta. 

Molti gli aspetti della nostra vita e i settori che già cominciano a pagarne lo scotto. Quello che sicuramente ne ha avvertito le conseguenze prima di tutti è stato il comparto agricolo che ha sentito da tempo la necessità di ricercare metodi innovativi e coltivazioni capaci di resistere alle nuove condizioni climatiche.

Il presidente Marco Rotoni (primo da dx)

Dal 2015 la Regione Marche, attraverso l’Amap, l’Agenzia per l’innovazione nel settore agroalimentare e della pesca “Marche Agricoltura Pesca” guidata dal presidente Marco Rotoni, ha avviato da tempo questa fase di ricerca che coinvolge diversi tipologie di coltivazioni come, ad esempio, il mondo vitivinicolo marchigiano che Amap supporta attraverso servizi e progetti di sperimentazione volti al trasferimento dell’innovazione nel sistema vitivinicolo nell’ottica di rendere più sostenibili le produzioni di uva e vino.

Nel concreto, grazie ad un progetto autorizzato e finanziato dalla Regione Marche, Amap ha avviato una sperimentazione volta a valutare il comportamento e l’adattabilità sul territorio di varietà di vite “resistenti” in grado di tollerare le principali avversità fungine (oidio e peronospora).  Il progetto è stato condotto presso i campi sperimentali dell’Amap di Petritoli dove sono state messe a confronto ben 39 varietà di vite resistenti derivanti dalla vivace attività di breeding della ricerca italiana ed internazionale.

Sulla base dei risultati ottenuti dopo quattro anni di sperimentazione svolta da Amap, la Regione Marche ha proceduto ad autorizzare la coltivazione di dodici vitigni resistenti sul territorio regionale, come varietà “in osservazione” (DGR 974 del 02.08.21). Sulla scia di questa sperimentazione l’Amap sta procedendo allo studio di dieci ulteriori varietà resistenti, sempre frutto della ricerca nazionale, che nel frattempo sono state introdotte nel registro nazionale delle varietà di vite del Masaf. 

«La maggioranza delle varietà resistenti oggi disponibili, frutto del lavoro di ricerca di prestigiosi istituti italiani ed europei, è stata ottenuta –  riferisce il dottor Giuseppe Camilli, enologo e responsabile del progetto Amap – tramite incrocio naturale utilizzando vitigni di sangue internazionale. Per questa ragione la Regione Marche ha finanziato un nuovo progetto di miglioramento genetico al fine di ottenere nuove varietà resistenti più rappresentative del territorio marchigiano. Amap ha quindi avviato un programma decennale di breeding, in collaborazione con la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (Tn), a partire da vitigni autoctoni quali Verdicchio, Pecorino, Montepulciano e Passerina. Un programma a lungo termine che nei prossimi anni ci potrà consentire di ottenere nuove varietà resistenti, qualitativamente più vicine alle varietà tipiche locali, magari dotate di maggiore resilienza nei confronti della variabilità climatica. L’esperienza di Amap sulle varietà resistenti –  conclude l’enologo – è da considerarsi tra le più complete ed approfondite a livello nazionale ed ha portato un importante contributo all’innovazione nel settore vitivinicolo marchigiano». 

«La progettualità che Amap sta portando avanti – dichiara con grande soddisfazione il presidente Marco Rotoni – ha un valore molto significativo perché riuscire a precorrere i tempi attraverso studi scientifici ci può fornire gli strumenti per far emergere le Marche sul mercato e recuperare competitività. Amap vuole essere una risorsa importante in mano al comparto agricolo e dare sostegno al processo di qualità che da tempo stiamo esprimendo a livello regionale».

Le Marche sono interessate da un’importante superficie di viticoltura biologica. L’utilizzo, quindi, di varietà resistenti, a supporto delle nostre indiscusse varietà e produzioni autoctone, potrebbe consentire una significativa riduzione delle quantità di rame metallo per ettaro a beneficio dell’ambiente, un minor ricorso agli interventi fitosanitari con conseguente riduzione dei costi di produzione e la contemporanea maggior tutela della salute dell’utilizzatore e del consumatore. In sostanza, queste varietà possono essere di grande supporto alla sostenibilità ambientale, economica e sociale.

 


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