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Sindaco sfiduciato, il consigliere Lucidi: «Decisione dolorosa, ma si era rinunciato al futuro per rifondare il passato»

SANT'ELPIDIO A MARE - L'affondo di uno dei tre consiglieri che hanno affondato Pignotti: «Situazione in maggioranza diventata insostenibile, noi messi all'angolo e mai ascoltati»

«Una scelta difficilissima e sofferta, ma era ormai inevitabile e necessaria per restituire dignità alla volontà dei cittadini». Il consigliere Marco Maria Lucidi è uno dei tre di maggioranza firmatari delle dimissioni dal Consiglio comunale che hanno concluso stamattina l’esperienza da sindaco di Alessio Pignotti.

Benchè l’epilogo dell’amministrazione comunale sia suonato inatteso, la scelta di Lucidi, insieme ai consiglieri Francesco Tofoni e Maria Mariani, è stata figlia di un malessere che covava e cresceva da mesi.

I tre sono tutti promotori dell’associazione Open, nata nei mesi scorsi, come ricorda Lucidi, «per sostenere l’amministrazione comunale così come era nata, con un progetto partito dal basso e l’intenzione di rispecchiare le esigenze della collettività. Il nostro era un tentativo di costruire un ponte tra cittadini e istituzioni. Purtroppo il progetto è stato snaturato strada facendo».

Il peccato capitale, secondo Lucidi, è stato il rimpasto di giunta che a metà maggio ha visto il cambio di tre assessori su cinque. «Una decisione sbagliata, che abbiamo fatto di tutto per evitare – ricorda il consigliere – Una scelta che ha visto entrare nomi poco attesi, distanti dal progetto iniziale. Tutto dovuto a prese di posizione individualistiche che non c’entrano con i cittadini. In questo modo il progetto civico in cui abbiamo creduto è stato mortificato, il sindaco ha voluto portare avanti questa decisione mettendo da parte uno sguardo sul futuro per rifondare il passato. Da tempo lamentavamo già lo scarso ascolto dei consiglieri, abbiamo manifestato dissenso in privato e pubblicamente, ma siamo stati messi all’angolo».

A peggiorare ulteriormente rapporti già deteriorati sono arrivate le notizie delle ultime settimane. Marco Maria Lucidi fa riferimento «alle lettere che sindaco e assessore hanno fatto inviare ai centri sociali per recuperare crediti risalenti alle utenze di diversi anni addietro. Si è avviato un braccio di ferro contro il motore sociale del paese. Non potevamo restare in silenzio. Anche la vicenda riguardante il presidente del consiglio ed ex sindaco Terrenzi, emersa nei giorni scorsi, ci ha lasciato tanti interrogativi. La giustizia farà il suo corso, ma di certo quella storia ha nuociuto all’immagine del Comune. Insomma si è consumata una spaccatura ormai insanabile in maggioranza».

Dispiacere, insomma, ma nessun rimpianto per aver abbattuto il sindaco Pignotti. «Abbiamo cercato in ogni modo di farci ascoltare, inutilmente – conclude Lucidi – in maggioranza il clima era sempre più teso, la comunicazione si era ormai azzerata. Ripeto, è stata una decisione presa con grande dispiacere. Per il futuro? Vedremo, ma il nostro impegno potrà essere indirizzato esclusivamente verso un’amministrazione che rispetti la volontà dei cittadini».


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