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Sicurezza, Salvatelli non molla: «Basta con le scuse, i cittadini pretendono risposte da Vesprini»

PORTO SAN GIORGIO - “I cittadini chiedono e meritano risposte. Basta con i proclami e gli annunci, bisogna battere i pugni sul tavolo delle istituzioni che contano”. Gli ultimi tre episodi di microcriminalità che hanno interessato la cittadina rivierasca in questi giorni fanno riesplodere in tutta la sua gravità l’allarme sicurezza a Porto San Giorgio.

Lauro Salvatelli

“I cittadini chiedono e meritano risposte. Basta con i proclami e gli annunci, bisogna battere i pugni sul tavolo delle istituzioni che contano”. Gli ultimi tre episodi di microcriminalità che hanno interessato la cittadina rivierasca in questi giorni fanno riesplodere in tutta la sua gravità l’allarme sicurezza a Porto San Giorgio. Allarme che ormai non è più circoscritto al solo weekend. L’ex assessore Lauro Salvatelli torna sulla questione a distanza di una settimana per sollecitare azioni concrete al sindaco Vesprini. «Far installare un faro da campeggio a piazza Silenzi non mi pare una risposta efficace al problema -tuona Salvatelli- tanto più se altre sono le zone da attenzionare e ben altri sono i problemi da affrontare. Il lancio di bottiglie e sassi che ha avuto per teatro il lungomare centro poteva veramente avere un epilogo drammatico. La bottigliata in testa ricevuta da un giovane a piazza Bambinopoli fortunatamente si è risolta con una ferita non grave. Episodi che, oltre a lasciare l’amaro in bocca e, nella loro sequenza, a dare l’immagine di città non più sicura, con inevitabili ripercussioni anche sul turismo, richiedono interventi preventivi mirati».

Salvatelli chiede quali azioni siano state intraprese e quali in concreto le risposte ricevute dal sindaco. «Vesprini ha almeno provato a chiedere per la stagione estiva un posto di polizia fisso sulla costa? Purtroppo ci sarebbero tutte le condizioni per ottenerlo in questa fase. Oppure dica ai cittadini, molti dei quali ancora si rivolgono al sottoscritto per ottenere qualche chiarimento, cosa è stato chiesto alle istituzioni da parte dell’Amministrazione comunale? Se c’è un piano, se le proposte sono state rispedite al mittente e quindi non accolte, insomma se c’è una idea di base su come arginare il fenomeno senza trincerarsi sempre dietro all’idea che un Comune abbia le mani legate in materia o che il fenomeno, avendo radici sociali, debba essere combattuto su fronte. Basterebbe intervenire ad esempio sui turni della Polizia locale per avere qualche presenza in più nelle ore serali con compiti di controllo, evitando di occupare queste preziose risorse solo o soprattutto sulla gestione della viabilità nel periodo estivo. Coinvolgere i servizi sociali, l’ambito, insomma aprire tavoli extra comunali per arginare una situazione critica sul piano dell’ordine pubblico». Trasparenza, quindi, quella chiesta dall’ex assessore che, tuttavia, teme sia già troppo tardi per frenare l’escalation di disordini che investono soprattutto le generazioni di ventenni ed adolescenti.


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