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Amministratori e foto social, Zallocco: «Basta davvero organizzare e promuovere eventi? Meditate gente»

INTERVENTO - Dopo l'articolo di Alessandro Luzi su Cronache Fermane sul rapporto che gli amministratori hanno con le pubblicazioni social, molte feste e pochi contenuti politici, riceviamo e pubblichiamo la lettera di Paride Zallocco.

Paride Zallocco

Dopo l’articolo di Alessandro Luzi su Cronache Fermane sul rapporto che gli amministratori hanno con le pubblicazioni social, molte feste e pochi contenuti politici, una riflessione che ha fatto discutere, e continua a farlo riscuotendo molti consensi tra i lettori, riceviamo e pubblichiamo la lettera di Paride Zallocco.

Zallocco definisce l’articolo di Alessandro Luzi «interessante, (un articolo, ndr) che dovrebbe muovere le coscienze e  che, spero dia ingresso ad una  importante riflessione  nelle menti di tutti cittadini, sia che essi siano imprenditori piuttosto che professionisti o semplici uomini della strada. Da tempo qualcuno doveva lanciare il tema su questo modello di concepire la politica da parte delle amministrazioni locali, con la quale vorrebbero, spero almeno, raggiungere il progresso».

«Assistiamo, credo da  anni, ad amministrazioni contermini che si contendono il primato su chi organizza l’evento più grande e sui numeri che esso porta. Nessuno poi ha mai tradotto questi numeri per valutarne il risultato. Mi chiedo se quanti amministratori locali si siano posti la domanda, ma questo modus-operandi quanto ha inciso sul pil locale o meglio, come ha inciso sul benessere della società.  E sarò ancora più chiaro: cosa finora è stato restituito in termini di sicurezza, salute, e benessere, su questi territori? Perché questo dovrebbe essere il fine altrimenti tutto si riduce al momento del giorno, senza futuro prossimo. Mi viene da pensare ad un famoso verso che recita “chi vuol essere lieto sia del doman non c’è certezza”, non penso ci porti lontano.

Mi unisco alla critica essendo stato un amministratore in passato e, visto quanto accade oggi, posso dire pure oculato e parsimonioso, tanto veniva insegnato da chi allora guidava il gruppo. Oramai i bilanci dei Comuni ingessatissimi continuano a destinare un importante percentuale del bilancio per grandi eventi (ripetitivi spesso nell’arco di 2 km nello stesso giorno) contributi che vanno dalle più fantasiose sagre o alle associazioni (…). Ora chiaramente il rispetto va a tutti coloro chi si impegnano a svolgere le più disparate attività di aggregazione ma il concetto politico penso sia ad un livello più alto. I pensieri, i progetti, le argomentazioni di un amministratore non sono un viaggio alla ricerca di turisti, un’esposizione per mettersi in mostra, un cantante che richiama 10.000 fan o, ancora, la ruota panoramica (i luna park sono 40 anni che la installano e non costa neanche nulla anzi forse pagano il suolo pubblico). Per ritornare sul tema dell’articolo direi “meditate gente mediate” sul provare a capire se le amministrazioni debbano  essere promotrici culturali di progetti per raggiungere un livello adeguato di benessere sociale oppure, debbano continuare ad essere “organizzatrici” di eventi e finanziatrici di comitati con cui garantirsi  il consenso ( soprattutto con i livelli di astensione raggiunti) che può essere anche ampio ma non di tutti».

 

Impazzano le foto di eventi e piazze piene nei social degli amministratori locali: i temi politici dove sono?


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