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Il nuovo corso della Nardi Juventus, Baglioni: «La società resta a Porto San Giorgio, vogliamo rafforzarla. Su Farina dette inesattezze»

PORTO SAN GIORGIO - Questa mattina la presentazione del nuovo direttivo e la replica alle critiche mosse nei giorni scorsi da alcuni ex consiglieri

di Serena Murri

La Nardi Juventus ha presentato questa mattina il suo nuovo direttivo. Dopo le accuse di qualche settimana fa da parte di alcuni ex consiglieri, il neo presidente Marco Baglioni insieme al presidente uscente, Gianni Farina, ha voluto fare chiarezza e con l’occasione è stato presentato il nuovo direttivo, questa mattina durante una conferenza stampa presso lo chalet Quadrifoglio.

Il nuovo consiglio direttivo è formato da 5 membri, oltre al presidente Baglioni, ci sono Eugenia Santarelli (consigliera), Anna Screpanti (consigliera), Gabriel Ghita (vice presidente), Amedeo Tarsi (consigliere, assente per motivi di lavoro). La prima precisazione, è che Marco Baglioni, viene da Fano e ha militato nella Alma Juventus Fano, ora è gestita da altri e non da lui.

«Non è vero che la maggioranza del consiglio è composta da stranieri – ha spiegato il neopresidente Marco Baglioni – ci sono tre consiglieri sangiorgesi e due pesaresi. Siamo qui perché sono state dette cose inesatte. Il bersaglio era il presidente uscente della Nardi Juventus, Gianni Farina che per 4 anni ha tenuto le redini della società, su di lui sono state dette cose inesatte».

Il direttivo della Nardi Juventus

Gianni Farina, ex presidente della Nardi Juventus, è intervenuto per fare chiarezza: «Faccio parte della Nardi Juventus dal 2000, sono consigliere dal 2004 e presidente dal 2021. Ho dovuto gestire la ripartenza post Covid, tra mille difficoltà economiche, con 19 mila euro di disavanzo il primo anno e 17 mila euro di disavanzo il secondo anno. Adesso, visti gli incassi, da un punto di vista gestionale non ho nulla da rimproverarmi. Qualche istruttore si è lamentato perché gli abbiamo ridotto lo stipendio, qualcuno se n’è andato sbattendo la porta. Ho gestito la Nardi con lo stesso spirito del fondatore, sono di Pedaso, ho vissuto a Roma e mia moglie è mauriziana, un’altra consigliera era napoletana e altri due consiglieri erano di Porto Sant’Elpidio. Non so quanti sangiorgesi ci fossero. Al di là di questo, non importa da dove vieni ma importa quello che fai per un’associazione. Ho dovuto gestire l’entrata in vigore della nuova legge sullo sport, è stato complicato. Ci siamo ritrovati solo io e mia moglie a lavorare, gli altri erano tutti scomparsi, al massimo si presentavano ai consigli. Di questo mi sono lamentato. Mi sono ritrovato a fare il datore di lavoro. A margine di un consiglio, avvisai tre istruttori che a fine mandato non mi sarei ricandidato e chiesi di trovare qualcuno per subentrare. Di coloro che hanno indetto la conferenza stampa del 30 luglio, in palestra non si vedeva mai nessuno».

Gianni Farina, ormai intenzionato a farsi da parte, ha parlato con Marco Baglioni, disponibile a subentrare alla direzione della Nardi Juventus, società storica con 90 anni di vita. Il direttivo sarebbe potuto durare fino a dicembre ma dato che l’anno sportivo parte a settembre, Farina, ormai deciso a lasciare, ha dovuto convocare un’assemblea per il rinnovo delle cariche che si sono svolte regolarmente. Il neopresidente Marco Baglioni ha rimarcato: «Non volevamo appropriarci della Nardi Juventus ma evitare che fosse presa e portata chissà dove. La Nardi Juventus resta e rimarrà per sempre realtà inamovibile di Porto San Giorgio. Il fatto che io venga da Pesaro, non significa che io voglia stravolgerla e farla diventare dei pesaresi. Anzi, vogliamo cercare d’implementarla e rafforzarla grazie alla nostra esperienza che riteniamo importante. Lo staff tecnico è stato confermato, nessuno è stato mandato via». La società è sana: è stato infatti rimarcato il fatto che il bilancio sia sano, centomila euro frutto del lavoro di Farina e con 232 tesserati.

 

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