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Il saluto all’estate 2024 di Porto Sant’Elpidio passa dalle note di Dargen D’Amico

PORTO SANT'ELPIDIO - Dopo i successi con Alfa, Il Tre e Clara, il comune elpidiense ha calato il poker ancora una volta direttamente dall’ultimo Festival di Sanremo. Completo chiaro e occhiale da sole classico ed immancabile per uno dei re dei tormentoni degli ultimi anni.

Dargen D’Amico a Porto Sant’Elpidio

Porto Sant’Elpidio saluta l’estate con l’ennesimo concerto record di presenze. Questa volta è stato Dargen D’Amico a far ballare tutta piazza Garibaldi. Dopo i successi con Alfa, Il Tre e Clara, il comune elpidiense ha calato il poker ancora una volta direttamente dall’ultimo Festival di Sanremo. Completo chiaro e occhiale da sole classico ed immancabile per uno dei re dei tormentoni degli ultimi anni.

Jacopo D’Amico all’anagrafe, 43enne milanese, è stato uno degli artisti in maggior hype degli ultimi anni. Le due partecipazioni al Festival e re incontrastato del Fantasanremo, il ruolo di giudice ad XFactor, hanno reso Dargen una vera e propria icona del movimento rap pop italiano. Uno spettacolo che ha portato in scena i maggiori successi dell’artista milanese; da “Pelle d’Oca” a “La bambola” arrivando a “Bocciofili” il brano che ha segnato l’inizio del sodalizio artistico con Fedez fino ai successi sanremesi “Dove si Balla” e “Onda Alta”; quest’ultima con ospite sul palco Tommaso, un bambino di 11anni preso tra il pubblico e fatto salire a suonare la batteria sulla hit 2024 di Dargen.

Una serata a coronamento di un’estate musicale da record per la città elpdiense. Concerto che arriva a poco più di 24 ore dalla bagarre social tra il sindaco Massimiliano Ciarpella e il Partito Democratico locale. Era stata proprio la segreteria del partito ad attaccare primo cittadino e amministrazione sullo sviluppo culturale della città. Il tutto, utilizzando la figura dell’ex ministro Sangiuliano. Polemica a cui Ciarpella aveva risposto con: «A proposito di concerti, domani (ieri) in piazza Garibaldi ci sarebbe il concerto di Dargen D’Amico, ma non ditelo al Pd locale; troppo concentrato sulle vicende di Sangiuliano». Una risposta secca che ha preso forza, poi, con la risposta della piazza stessa.

Maikol Di Stefano


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