A Te, Fiorella Mannoia canta Lucio Dalla: “Il folletto della musica”
(video-intervista)

Fiorella Mannoia per Cronachefermane

Fiorella 1

di Paolo Paoletti

La prima canzone che ho scritto, per l’album Sud, si chiama ‘Se solo mi guardassi’ ed è il punto di vista di un immigrato. Spesso non li guardiamo nemmeno, ci passano davanti, ci chiedono qualcosa, neanche ci giriamo con lo sguardo ad incrociarne gli occhi, proprio ci scansiamo. Invece se solo riuscissimo una volta a fermarci e chiedere come ti chiami,  da dove vieni, sarebbe un segno di empatia e anche un dovere nei confronti di un essere umano. Anche senza dargli niente, solo  guardarlo negli occhi e sorridergli, senza far finta di nulla“. Prendere un caffè con Fiorella Mannoia è come intraprendere un viaggio, sicuramente direzione Sud. Un Sud depredato ma che tiene alta la sua dignità. Un viaggio fatto di tanti incontri, storie di vita attuali che si alternano a racconti d’infanzia,  canzoni che sono veri e propri capolavori, amore per la propria terra e più in generale per la dignità dell’essere umano.

Una donna che, parlando del suo impegno civile e politico spiega: “Ho sempre avuto un occhio sulla realtà che mi circonda. Non sono la sola, lo fanno in tanti. Ci sono alcuni che non sentono questa esigenza ma per carità, non c’è nessuna forma di critica da parte mia. Nel senso che ognuno deve fare ciò che la coscienza gli dice. Non è obbligatorio occuparsi degli altri, io lo faccio perché ne sento quasi una necessità fisica“.

Un momento delle prove a Villa Vitali

Un momento delle prove a Villa Vitali

Fiorella Mannoia è arrivata a Fermo domenica sera,  ha trascorso la prima parte della settimana ad allestire il nuovo tour estivo che partirà proprio questa sera dall’arena di Villa Vitali. Mille e cinquecento posti e sold out da giorni. ‘A Te’ questo il titolo-dedica del concerto che vedrà protagoniste le canzoni di Lucio Dalla. La Mannoia sul palco sarà accompagnata da un’orchestra di 12 elementi.

“Quando se ne va un artista come lui –  racconta –  quello che si può fare per mantenerlo in vita è continuare a cantare le canzoni che ha scritto. Vale per Lucio, vale per Pino (Daniele ndr). Solo cantando le loro canzoni riusciamo a non dimenticarli e a mantenerli in vita. Credo che questo sia quasi un dovere per ognuno di noi. Può farlo chiunque, non solo noi professionisti. Se si riescono a cantare le loro canzoni, anche al  karaoke, è un buon modo per non dimenticarli. Un patrimonio culturale così grande che è stato lasciato al nostro Paese“.

Fiorella Mannoia FermoSi tratta di una data zero molto attesa: “Ho registrato il disco ‘A Te’ subito dopo la morte di Lucio. Ho fatto solo 5 concerti a Roma, all’auditorium, con una grande orchestra di 25 elementi proprio come abbiamo registrato  il disco, in presa diretta. Ci siamo fermati lì perché non volevo si pensasse che approfittassi di Lucio per andare in giro e fare concerti. Però adesso sono passati ormai 3 anni e vogliamo accontentare tutte le richieste che ci sono state da allora.  Adesso i tempi mi sembrano maturi e giusti, almeno per quest’estate”.

Fiorella Mannoia  ci ha raccontato del suo rapporto con Lucio Dalla: “Un rapporto di stima innanzitutto. Naturalmente io nei suoi confronti, è scontato, ma anche Lucio aveva stima verso di me. Ci siamo visti e frequentati, non regolarmente, non spesso. Veniva a vedere i miei concerti quando poteva, io andavo ai suoi, abbiamo cantato insieme tante volte. Un bel rapporto che si basava sulla stima reciproca. Poi Lucio era molto divertente, un uomo molto elegante, questo è quello che nessuno dice mai, aveva molto gusto, amava l’arte era un grande collezionista. Le sue case straboccavano d’arte, di sculture, di quadri  meravigliosi. Era un uomo appassionato. Nella musica l’ho sempre considerato un folletto, non aveva schemi. Un uomo che si è messo in gioco sempre. Le sua canzoni hanno una costruzione diversa da tutte le altre, non rispecchiano la canonicità della strofa e del ritornello, le piegava alla necessità del testo“.

Una terra, quella marchigiana, che Fiorella Mannoia conosce bene: fatta di amicizie profondeFIorella Mannoia 4 proprio a Fermo e di radici nel maceratase, più esattamente a Castelraimondo dove è cresciuta. “Ho passato l’infanzia a Castelraimondo perché mamma è marchigiana – ci racconta –  proprio a  Castelraimondo c’era mia nonna, per cui mi ricordo benissimo di quando noi da bambini, io e mia sorella, venivamo a passare le vacanze da lei. Il rapporto che ho con le Marche è un rapporto affettivo particolare, perché appunto mamma è nata a Castel Santa Maria di Castel Raimondo provincia di Macerata. Mi ricordo benissimo questo paese che sta rinchiuso dentro le mura di un castello. Lì speculazioni edilizie non sono mai state fatte perché più di là non possono andare. Ricordo che quando andavo c’era un arco, pieno di rose rampicanti e si entrava dentro il castello. Lì poi sono successe tante cose. Ai tempi della guerra, i fratelli di mamma erano partigiani, altri erano fascisti. Famiglie che si sono lacerate. Mia zia faceva la spola con i partigiani sulle montagne. Ci sono stati i racconti che per fortuna mamma mi ha fatto. Noi  siamo depositari di queste storie. Purtroppo non ho figli per tramandarle, ma le conservo con gelosia perché quando moriranno questi vecchi, tutti questi racconti si perderanno. Sono onorata di tutte le storie che mamma mi ha raccontato”.

Da quattro anni Fiorella Mannoia ha iniziato uno dei suoi tanti nuovi viaggi, la scrittura: da interprete a cantautrice. Una nuova occasione per scoprire quelle che sono le tante storie che ha da raccontare. C’è poi un appuntamento da segnare in agenda ed al quale tiene particolarmente: il 19 settembre all’Arena di Verona ci sarà il grande concerto Amiche in Arena, che parte dal cd di duetti di Loredana Bertè  “Amici non ne ho…amiche sì” prodotto dalla Mannoia e che vedrà sul palco i più grandi nomi femminili della musica italiana. “Il ricavato – sottolinea la Mannoia – sarà devoluto ai centri anti-violenza in Italia”.

 

 

 

 

 


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