CIVITANOVA MARCHE – Disponibile e sorridente come è sempre stato solito fare in passato, anche ora che milita nella compagine avversaria , si mostra affabile e generoso alle domande che gli sono state poste.
Massimo Scoponi, classe 1973, storica vecchia gloria canarina, è quasi senza voce al termine della partita di Coppa Italia Civitanovese – Fermana, per aver dovuto sostituire il primo allenatore della squadra di casa, Caneo, espulso dal direttore di gara Petrella. Non per questo si sottrae ai nostri microfoni, difronte ai quali rispolvera piacevoli ricordi con la maglia gialloblù riconducibili ai bei tempi andati.
Mister Scoponi, quale momento ricorda con maggior piacere della sua esperienza alla Fermana, escludendo ovviamente la promozione in B ottenuta a Battipaglia?
“Di certo è indimenticabile una vittoria sull’Ascoli per 1 – 0, gol realizzato da Sasà Bruno davanti ad una splendida cornice di pubblico, che aveva riempito lo stadio”.
Quale giocatore canarino di allora vorrebbe nella sua squadra odierna?
“Non dovrebbe mai mancare nella mia squadra un elemento come Guido Di Fabio, è sempre stato un leader non solo in campo ma anche nello spogliatoio, e giocatori del suo calibro sono davvero perle rare”.
Quanto influisce il suo passato di giocatore nell’attuale ruolo di allenatore?
“Da un lato credo che il mio vissuto da atleta mi faccia capire più a fondo determinate dinamiche all’interno dello spogliatoio e comprendere in maniera più sensibile alcune caratteristiche emotive dei singoli ragazzi, ma al tempo stesso questo non mi deve distogliere dalla funzione di guida e di organizzatore di gioco che ho nei loro confronti, in quanto serve sempre un minimo distacco per poterli indirizzare al meglio e per ottenere rispetto”.
I pro e i contro di lavorare nella città natale?
“Essendo civitanovese di nascita, sento molto la pressione sul campo ed il calore sugli spalti e questo spesso mi mette ovviamente sotto pressione, perché tengo molto al risultato, ma al contempo mi carica proprio al fine di poter dare il meglio”.
Con quale dei suoi colleghi gialloblù ha mantenuto i rapporti più vivi?
“Sono rimasto in contatto specialmente con Di Venanzio e Di Matteo: è davvero bellissimo avere la conferma che, nonostante i nostri impegni lavorativi ci tengano lontani, ogni volta che ci vediamo o ci sentiamo, sembra non essere mai passato un giorno da allora!”
Con una stretta di mano ed un reciproco in bocca al lupo si chiude questa intervista, con l’augurio di rincontrarlo, sempre così sereno e positivo, al prossimo derby coi rossoblù, ossia durante la giornata di ritorno di campionato, allo stadio Bruno Recchioni.
Silvia Remoli
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