Una nuova fortissima scossa di terremoto ha interessato il centro Italia. Una magnitudo di 6.5 (inizialmente si parlava di 6.1 poi ricalcolata) con epicentro la zona di Norcia. Una profondità di 10 chilometri. Il sisma ha colpito il territorio alle 7.40. Tanta la paura. Gente scesa in strada. Terremoto che è stato avvertito in diverse parti d’Italia. Poco dopo, alle 7.44, una nuova scossa di 4.6 ha avuto lo stesso epicentro. Tante le scosse di assestamento nei minuti successivi di 3.9, 3.5, 4.1. Colpiti molti comuni del fermano, dall’area montana con Amandola (leggi l’articolo) a Falerone, Ponzano di Fermo ed altri comuni dell’entroterra (leggi l’articolo).
Questa volta però i danni hanno interessato anche il centro storico di Fermo, il comune capoluogo di provincia. L’ospedale di Fermo è agibile: nessun servizio interrotto. La partita odierna Fermana – Recanatese è stata annullata e rinviata a data da destinarsi. Palazzo dei Priori è stato chiuso. Crepe anche al piano terra all’interno della sede dei vigili urbani. Si registra un problema nella Sala degli Stemmi e dell’intonaco caduti all’ingresso nel lato sinistro. In piazza del Popolo l’orologio del palazzo della biblioteca si è fermato all’ora della scossa più forte di 6.5 gradi.
Sopralluogo anche alle Cisterne Romane. In Via Recanati è crollato l’intonaco di un affresco posizionato su una finestra murata di un palazzo. Sul posto è subito arrivato il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro insieme ai volontari della protezione civile.
Ed è proprio il coordinatore delle Giacche gialle di Fermo, Francesco Lusek, a fare il punto della situazione per la città capoluogo di provincia: “Abbiamo il cedimento di molti cornicioni. Al momento non risultano crolli gravi. C’è molta paura nella popolazione. Stiamo predisponendo le aree di accoglienza, a partire da quella di via Leti. Abbiamo anche richiesto un surplus di materiale alla sede regionale dal momento che prevediamo che quello a nostra disposizione potrebbe non bastare. In giro per la città ci sono 12 tecnici comunali e 20 nostri volontari. Siamo anche riusciti a dare una risposta alle richieste di aiuto da altri Comuni: abbiamo mandato una squadra di volontari specializzati a Amandola e una a Arquata del Tronto”.
Mattoni caduti anche in via Grassi in una vecchia casa disabitata transennata già dopo il primo sisma.Calcinacci anche in Via Mameli, provenienti dal centro congressi San Martino. Le situazioni peggiori sono su vicolo Marziale, nei pressi della scuola La Sapienza, dove la parte di un tetto è scivolata crollando nel vicolo. Un gruppo di turisti che soggiornava in un bed and breakfast del centro storico ha fatto le valige ed è scappato.
Crolli anche in piazzetta. Danneggiata la chiesa di Sant’Agostino che è stata transennata e chiusa al pubblico. In piazzetta è crollata anche una torretta di un’abitazione privata. I mattoni sono finiti sopra ai tetti di altre abitazioni. Chiusa via Langlois per delle crepe apparse sulla chiesa di San Pietro. Chiuse anche la chiesa della Misericordia in zona Campolege e la chiesa di San Francesco.
Sindaco Calcinaro che durante la tarda mattinata di oggi ha lanciato un appello ai cittadini: “Un appello a tutti i fermani: rimaniamo lontani dalle facciate, camminando guardiamo sempre ciò che ci circonda. Abbiamo avuto pochi crolli di tetti ma le insidie ci sono sempre e sono, purtroppo, silenziose: i tecnici comunali sono sempre in giro per le transennature ma l’emergenza è grande e serve il supporto e la responsabilità di tutti. Grazie veramente”. Sindaco che poi ha aggiunto: “Stanno arrivando segnalazioni da tutta Fermo: è impossibile il sopralluogo immediato dei tecnici comunali su tutti questi edifici (poichè ad oggi non abbiamo rinforzi esterni) quindi: 1) bisogna limitarsi a segnalare adesso i casi più gravi; 2) qualora possibile chiamare per una prima valutazione di gravità anche dei propri professionisti che invitiamo a rendersi totalmente reperibili in queste ore”.
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