*di Giuseppe Rossi
IL 17 novembre 1566 moriva a Roma Annibal Caro e giovedi’ scorso 17 novembre ricorreva il 450° anniversario della sua morte. Il Liceo classico di Fermo fin dalla sua fondazione, come e’ noto, porta il suo nome. Mentre a Fermo si discute, a causa del terremoto, se spostare o meno la sua sede storica, a Civitanova Marche, dove nacque il 6 giugno 1507, si concludono le iniziative per ricordare l’anniversario della sua morte. Annibal Caro, come molti sanno, fece i suoi studi oltre che a Civitanova anche a Fermo sotto la guida dell’umanista Rodolfo Iracinto di Moterubbiano.
E’ stato scrittore, filologo, poeta, traduttore,commediografo e precettore. E’ ricordato sopratutto per la sua traduzione dell’Eneide di Virgilio e per la commedia Gli straccioni. Pochi sanno che una sua statua si trova collocata ( o meglio abbandonata), triste e solitaria, persino con la data di morte sbagliata (1561 invece di 1566), nel cortile esterno del Teatro dell’Aquila di Fermo.
Bisogna anche ricordare che a causa di lavori di ristrutturazione la sede del Liceo classico durante la presidenza Bonaiuto fu trasferita per un lungo periodo nelle palazzine situate in via Zeppilli, dove si trovano oggi alcuni servizi sanitari dell’ASUR di Fermo. Il Liceo classico insieme all’Istituto Industriale e’ la istituzione scolastica pubblica piu’ antica e rinomata di Fermo, dove molti alunni nel corso degli anni hanno ricevuto una adeguata formazione culturale ed umanistica, che ha permesso loro di affermarsi nelle piu’ diverse professioni e dove hanno insegnato noti professori, la cui alta missione di educatori e’ da tutti riconosciuta e la cui azione culturale e civile di alcuni e’ stata determinante per l’affermazione dei valori democratici e repubblicani nella comunita’ fermana.
Ci limitiano a ricordare solamente il preside padre Gaspare Morello il quale prima come docente di Storia e Filosofia ( 1938-42) e poi come preside ( 1942-47) ha guidato la Resistenza a Fermo,diventando primo Presidente del Comitato di Liberazione Provinciale ed inoltre Giuseppe Giammarco, docente di latino e greco, il quale viene nominato dalComitato di Liberazione sindaco di Fermo fino a quando con le elezioni amministrative nel 1946 viene sostituito da Nicola Ciccolungo, eletto democraticamente. In questi anni particolari della storia d’Italia la sede del Liceo classico divenne anche la sede delle riunioni clandestine degli antifascisti fermani. bbene abbiamo voluto ricordare tutto questo per affermare che i luoghi hanno una loro importanza ideale e storica e sono anche simboli di identita’ culturali,che bisogna salvaguardare e valorizzare sopratutto per i giovani. Ora volere trasferire definitivamente la sede del Liceo classico A.Caro in un’altro luogo per esigenze di sicurezza, ci sembra una operazione dettata solamente da paure che possono essere sicuramente fugate da interventi risolutivi da parte della Provincia, la quale purtroppo e’ spesso latitante nell’affrontare le sue competenze istituzionali,che le sono rimaste. Siccome riteniamo essenziale per la citta’ il ruolo storico del Liceo classico A.Caro e il suo futuro,un gruppo di ex-insegnanti e di ex-alunni del Liceo hanno deciso di costituire l’Associazione dei Cariani per valorizzare cio’ che di buono ha fatto e dovra’ fare il Liceo classico A.CARO
di Fermo.
*Giuseppe Rossi,ex-insegnante di storia e filosofia del Liceo classico A.Caro
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