La Procura di Fermo ha fatto scattare indagini a tutto campo, contro ignoti, per raccogliere informazioni sulla rivelazione contenuta in un’informativa del vicequestore di Macerata Marcello Gasparini, risalente allo scorso 20 luglio. Un’annotazione finita nel fascicolo del pm venuta allo scoperto dopo il deposito degli atti e la chiusura delle indagini da parte della Procura. Ad alzare il sipario sull’annotazione è stata la giornalista Sandra Murri con un articolo su Il Fatto Quotidiano, e con gli avvocati difensori di Amedeo Mancini a dare risonanza al fatto intervenendo sulla vicenda e confermando l’annotazione stessa (leggi l’articolo) L’informativa del poliziotto, membro della commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Ancona, nasce da una confidenza ritenuta attendibile secondo la quale “ai funerali di Emmanuel Chidi Namdi sono intervenuti membri della setta Black Axe, riconoscibili perché tutti indossanti abiti dal colore rosso e nero, al verosimile fine di rendergli manifestamente, per chi ne conosca gli abiti di rito, gli onori”. La stessa fonte avrebbe fatto notare al poliziotto anche che “la loro presenza rivelerebbe che il deceduto faceva parte della stessa confraternita e che, come noto, si tratta di un gruppo molto vendicativo”.
In allegato all’annotazione di servizio ci sarebbero del materiale fotografico e diverse pagine sulla confraternita Black Axe. L’informativa presente nel fascicolo del caso Mancini ha portato all’apertura di un ulteriore fascicolo per associazione a delinquere. Gli ultimi risvolti legati all’eventuale presenza di affiliati alla Black Axe ai funerali di Emmanuel Chidi Namdi e una sua eventuale appartenenza alla confraternita, tutta da dimostrare, non incideranno, però, minimamente sul processo a carico di Mancini. Per i legali difensori della moglie dello scomparso Emmanuel, Chinery, quei ragazzi presenti alle esequie di Emmanuel sarebbero solo degli amici che hanno vestito la fascia rossa poiché simbolo della Nigeria.
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