Ieri e oggi gli agenti del commissariato di polizia di Fermo sono stati impegnati nell’ennesima operazione di pattugliamento e di controllo della costa fermana, in particolar modo tra Lido Tre Archi e Porto Sant’Elpidio. Soprattutto due, come al solito, gli obiettivi in cima alla lista delle priorità: contrastare il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti e cercare di arginare quanto più possibile la prostituzione. Sì perché se i primi sono reati in tutto e per tutto, con le lucciole le forze dell’ordine possono fare ben poco se non identificarle, far sentire la loro costante presenza, e disincentivare i clienti. Ed è quello che è avvenuto a Porto Sant’Elpidio. Sì perché gli agenti del commissariato, guidati dal dirigente Leo Sciamanna, dopo precisi appostamenti effettuati nel corso delle ultime settimane, hanno fatto irruzione in 7 case a luci rosse. Insomma sono andati praticamente a colpo sicuro. E lì, infatti, hanno trovato, oltre a delle ragazze dedite al meretricio, anche diversi clienti che, alla vista della polizia, nel più totale imbarazzo non hanno potuto fare altro che rivestirsi, consegnare documenti di identità e poi andarsene.
Insomma blitz a raffica per disincentivare la clientela delle prostitute e, di riflesso, per colpire il mercato nero del meretricio. Controlli in casa, si diceva, ma non solo. Gli agenti hanno effettuato anche appostamenti e identificazioni sulle strade del “sesso a pagamento”. A Lido Tre Archi, invece, la polizia, anche sulla scia delle ultime operazioni e del lancio del progetto caravan-postazione mobile dedicato al rione fermano osservato speciale, ha identificato persone di passaggio e controllato numerose targhe di auto e motocicli anche attraverso l’utilizzo degli ultimi sistemi tecnologici a disposizione degli agenti.
Giorgio Fedeli
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