di Paolo Paoletti
“Con questa operazione si è creata una nuova speranza, e questo non è poco“. Il giorno dopo la stretta di mano tra Enrico Bracalente e il gruppo Eridania Sadam è tempo di tirare le somme e fare il punto della situazione. Una vicenda fatta di tante battaglie ed interrogativi durata anni e che da oggi vede all’orizzonte una nuova strada. In tutto questo percorso, chi è sempre rimasto in prima linea a combattere per la propria dignità e per la storia di un’area industriale simbolo delle Marche è stata la Rsu degli ex lavoratori Sadam. Una battaglia in cui non si sono mai arresi, fatta di tanti stop, colpi bassi, insulti ricevuti, ma che alla fine li ha visti portare a casa un risultato storico.
Gabriele Monaldi
“Inutile ribadire che è grande la soddisfazione per l’operazione conclusa – spiega Gabriele Monaldi – se da una parte perdiamo un gruppo come Maccaferri, che ha fatto per 50 anni la storia di questo territorio dando lavoro a centinaia di famiglie, dall’altra c’è l’accordo raggiunto con la Nero Giardini e questo non può che renderci orgogliosi anche per il ruolo che abbiamo avuto. Abbiamo sostenuto la realizzazione della centrale a biomasse, ma abbiamo anche lavorato per la ricerca di soluzioni alternative, si pensi alla proposta per il nuovo ospedale di rete. Oggi si è arrivati a questo risultato”.
Un passato che però non viene cancellato, soprattutto per quel che riguarda le scelte fatte dalla politica. Resta confermata infatti la patata bollente del maxi risarcimento chiesto dalla Power Crop e dal Gruppo Eridania Sadam alla Provincia di Fermo. Una cifra che ammonta a circa 10 milioni di Euro. Le ultime notizie vedrebbero infatti le due società ben determinate ad andare fino in fondo sulla vicenda. Si aspetta la prima udienza del Tar di Ancona che sta seguendo il caso.
Enrico Bracalente
Rsu ex Sadam che vuole lanciare un messaggio ben chiaro alla politica:”Un grosso imprenditore come Enrico Bracalente che investe sul territorio non può che essere un vanto per tutto il Fermano. Non ci sentiamo di ringraziare la politica, tranne il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro che sin dal suo insediamento ci ha ricevuto ed ha avuto l’umiltà di riallacciare i rapporti con il gruppo Maccaferri. A lui va il nostro grazie e tutto l’apprezzamento per l’impegno profuso. Questa è la realtà“. Monaldi che aggiunge: “Per correttezza va anche dato atto del ruolo avuto dall’ex sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio”.
C’è poi l’incognita dei posti di lavoro. A riguardo Monaldi è chiaro e sincero :”Di fatto non abbiamo nessun legame come dipendenti con questa operazione. Auspichiamo, in prospettiva, che possa essere presa in considerazione la possibilità di recuperare qualche posto di lavoro attraverso questa importantissima realtà. E’ solo un auspicio, niente di più. Qui si è creata una speranza che poco non è”.
La foto che verrà regalata ad Enrico Bracalente
Ieri sera, nel corso della trattativa, i rappresentanti della Rsu ex Sadam hanno voluto ringraziare la famiglia Maccaferri, l’amministratore Piero Tamburini e i rappresentanti presenti al tavolo dell’accordo regalando loro un libro sulla storia città di Fermo: “In segno di riconoscenza per questi 50 anni”. Non finisce qui. A simboleggiare questa rinascita ed evoluzione del polo industriale di Campiglione è una foto, formato gigante, che immortala l’ex zuccherificio dall’alto mentre operava a pieno regime. “E’ nostra intenzione regalare questa foto ad Enrico Bracalente come augurio di un successo che possa durare non 50 anni, ma almeno altri 200” sottolinea Monaldi.
Dieci anni di battaglie, quelle della Rsu ex Sadam, durante le quali alcuni dei protagonisti sono scomparsi prematuramente: “Vogliamo ricordare tre persone che ci hanno seguito – conclude Gabriele Monaldi – ci rendiamo conto che abbiamo contribuito ad un’operazione importante per il futuro di questo territorio, e di questo percorso ne hanno fatto parte anche Daniele Cifani, Antonio Russo e Romano Angelocola”. La pagina è stata voltata, non resta ora che continuare a costruire.
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