“Porto San Giorgio ha la sua storia e i Sagiorgesi hanno la loro identità. Il dimenticato Comitato Mori, ipotizzando di nuovo una fusione tra la nostra città e Fermo, si è servito della stampa per accendere i riflettori sui suoi componenti. Non a caso, è stata manifestata la loro decisione di presentare una lista alle elezioni comunali del prossimo maggio, con un candidato sindaco autonomo, che non si sa chi sia, pur avendo già stilato il proposito di fusione tra i punti del programma. Chi voterebbe gente che invece di avanzare proposte per il bene di Porto San Giorgio, vorrebbe ridurla ad una frazione di Fermo?” Inizia così la replica del capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia Carlo Del Vecchio alla proposta del Comitato Abramo Mori guidato da Giuseppe Rossi.
“Quando si parla di assemblaggi che coinvolgerebbero 13 piccoli comuni, si tratta di realtà che non superano i mille abitanti, i Sangiorgesi sono un esercito di oltre sedicimila persone – sottolinea Carlo Del Vecchio – Allora che si fa? Si uniscono tutti i comuni con quelli limitrofi a casaccio, tanto per fare qualcosa? La rivalità di cui parla il Comitato, è una rivalità sana, un impulso per entrambe le città a fare bene, ma nessun Sangiorgese corre dei rischi se capita a Fermo e viceversa. Ed è meglio che voci fuori campo si astengano dal dare pareri sulla faccenda, come ha fatto il Senatore Ceroni di cui ho sommo rispetto ma che è un cittadino di Rapagnano e non Sangiorgese e che forse dimentica che le due popolazioni si sono già espresse con un Referendum 30 anni fa e vinse il no. La Provincia è già un aborto burocratico voluto dalla sinistra con l’assenso del centrodestra, perché consentire a comunisti e democratici di ripetere lo scempio?”
Del Vecchio che lancia proposte: “Semmai bisogna rendere competitiva Porto San Giorgio, aprendo qualche altro istituto scolastico di media di secondo grado, dato che il liceo artistico è il nostro fiore all’occhiello ed è frequentato da ragazzi che vengono anche dal maceratese e dall’ascolano. Bisogna agire per tutelare i concessionari balneari, i ristoratori, gli esercenti, tutta la nostra economia interna, invece di aprir bocca solo per darle fiato. E se c’è qualcosa di pericoloso su cui intervenire immediatamente, non è questa millantata rivalità, ma tutelare i cittadini dagli stranieri che alla stazione minacciano atti masochistici o di violenza su altri, come è avvenuto in questi giorni. Bisogna concentrarsi su cose serie, se si tiene a Porto San Giorgio ed io ci tengo, da sempre”.
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