di Andrea Braconi
Si parla di tradizioni artigiane, di un presente complesso e di aspettative per un futuro tutto da costruire tra i 22 studenti, partiti stanotte da Fermo, che hanno raggiunto il Micam a bordo di un bus della Steat messo a disposizione dalla Camera di Commercio. Sono le quarte e quinte classi dell’ITET “G.B. Carducci”, accompagnate da Carla Piermarocchi, insegnante di economia aziendale, e Giuseppe Lanza, docente di geografia.
“C’è stato questo interessante invito da parte della Camera di Commercio – spiega la Piermarocchi – che ha scelto tre istituti, tra i quali il nostro. Così, abbiamo approfittato di questa occasione, selezionando i ragazzi più bravi delle diverse classi, quelli con la media più alta. Questi ragazzi studiano molto in ambito di marketing e commercio internazionale, quindi sono strettamente collegati all’attività che si sviluppa in un evento espositivo come il Micam. Perché noi formiamo anche imprenditori. E qui ci sono anche diversi imprenditori che sono stati studenti della nostra scuola”.
“Sono indirizzi specifici – rimarca Lanza – ed è un modo per far aprire ai ragazzi la mente. Le fiere sono un punto di incontro tra domanda e offerta, che consentono di toccare con mano la realtà economica e produttiva. Come Istituto stiamo facendo l’alternanza scuola lavoro con 4 aziende che espongono al Micam: la nostra è scuola polo a livello regionale per l’alternanza e abbiamo l’obbligo di fare 400 ore in tre anni, che poi diventano percorso d’esame. Il prossimo anno sarà la prima volta che i ragazzi presenteranno questa importante esperienza”.
Diversi gli indirizzi offerti dall’ITET: Amministrazione finanza e marketing; Relazioni internazionali per il marketing; Sistemi informativi aziendali; Turismo; Costruzione ambiente e territorio.
“La nostra ricca offerta formativa – aggiungono gli insegnanti – favorisce lo sviluppo della creatività dei ragazzi, la loro attenzione e le loro potenzialità che devono emergere. Tutto questo è spendibile sia direttamente nel mondo del lavoro, che in un ulteriore percorso universitario. L’ITET resta un istituto di riferimento per la preparazione di manager, figure che oggi, ancora di più, diventano cruciali all’interno di un sistema in continua evoluzione”.
Della dimensione internazionale dell’istituto ci parla la dirigente scolastica Cristina Corradini, raggiunta telefonicamente. “Noi abbiamo il corso di relazioni internazionali e all’interno del Micam si tocca con mano questo aspetto. Le famiglie devono sapere che in questa scuola c’è questo indirizzo, che serve ad aprire prospettive nei mercati di lavoro non solo nella calzature ma a a 360 gradi”.
Altra sfumatura che la Corradini evidenzia è come il know how che sta dietro al mondo della calzatura sia molto legato agli strumenti tecnologici. “Penso al taglio della suola e dei pellami, come alla produzione delle forme: tutti sistemi computerizzati sui quali nella preparazione scolastica c’è una forte attenzione. Perché bisogna diventare esperti in una operatività sempre più legata alla gestione dei software”.
Infine, la cosiddetta cultura d’impresa. “La nostra scuola – conclude – forma i ragazzi e loro studiano fino a 7 ore di economia aziendale, un’ottima preparazione per un futuro accesso all’università ma anche per creare quella cultura d’impresa che eventi come il Micam promuovono in maniera convinta”.
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