Da sinistra il vicepresidente Marco Bindelli, il presidente Sandro Palombini e il dg Giampiero Colacito
“E’ un momento epocale”. Il presidente della Bcc di Civitanova e Montecosaro, Sandro Palombini, commenta così la delibera del Cda appena firmata con la quale l’organo collegiale dell’Istituto di credito ha deciso di aderire al costituendo nuovo Gruppo bancario cooperativo (Gbc).
“E’ la decisione che ci consente di aprire un nuovo, luminoso, capitolo per la nostra banca. Ed è in assoluto la soluzione migliore, quella più credibile in chiave prospettica, solida e con credenziali di primo livello”. D’altronde i numeri presentati da Cassa centrale banca (Ccb), Istituto trentino che guiderà la Capogruppo, sono davvero di tutto rispetto. E, in questa fase in cui tutte le Bcc italiane sono chiamate a scegliere in quale dei due nuovi gruppi entrare a far parte (Ccb o Iccrea), si susseguono le valutazioni da parte delle Bcc per sciogliere gli ultimi nodi. E tutte le valutazioni sono incentrate sui dati comparati che raffrontano i due nuovi Gruppi che si stanno costituendo.
“Per quanto concerne le dotazioni patrimoniali, ad esempio – dice Marco Bindelli, vice presidente Bcc Civitanova e amministratore ai rapporti con il movimento del credito cooperativo – a fronte di un patrimonio attuale di Iccrea 7 volte superiore rispetto a quello di Ccb (1,7 miliardi contro 220 milioni), Iccrea presenta tuttavia attivi a rischio (Rwa) 14 volte superiori rispetto all’Istituto trentino.
Il Cet1 ratio di Iccrea, ovvero l’indice che più di ogni altro misura la solidità patrimoniale di un Istituto di credito, si attesa sui 12,3%, contro, invece, l’ottimo 23,5% di Ccb.
Per quanto riguarda il free capital (ovvero il patrimonio circolante), la cui soglia minima di tolleranza è di 10,5%, Iccrea si attesta all’1,8% contro il 13% di Ccb”.
“In sostanza – dice Bindelli – dopo l’aumento di capitale di Ccb, le differenze tra le due candidate capogruppo in termini di solidità aumenteranno ulteriormente in modo molto consistente”.
“I numeri di Ccb – dice Palombini – fotografano oggettivamente una realtà che va formandosi, sana e con le spalle molto grosse. Tanto che il nuovo gruppo potrebbe diventare uno dei gruppi bancari più solidi d’Italia e d’Europa con un Total Capital Ratio sicuramente superiore al 50%”.
La delibera del Consiglio di amministrazione segna dunque un primo passo formale, per la Bcc di Civitanova e Montecosaro, per il suo ingresso (da ratificare a maggio con l’assemblea dei Soci, ai quali la scelta di Ccb è già stata sottoposta più volte in passato) in un gruppo bancario di caratura nazionale, così come l’attuale riforma del credito Cooperativo impone a tutte le Bcc italiane.
Quello dell’adesione ad un gruppo bancario nazionale è, infatti, un obbligo di legge imposto ad ogni Bcc italiana dalla legge.
La delibera prevede un contributo all’aumento di capitale della Capogruppo, da parte dell’Istituto di credito civitanovese, pari a 13.590.000 euro.
Questo ammontare è stato calcolato in funzione dell’eccedenza patrimoniale della Banca di viale Matteotti, proprio a dimostrazione della grande solidità della banca civitanovese e del fatto che nella capogruppo trentina conteranno maggiormente le Bcc sane e solide.
Della storica decisione è stato opportunamente sempre tenuto al corrente anche il personale della Banca al quale è stato illustrato il progetto del nuovo Gruppo Bancario Cooperativo preparato dalla trentina Cassa Centrale Banca tramite il dottor Aldrighetti, dell’area direzionale.
Anche sotto questo aspetto, l’organico di Ccb parte con una struttura molto meno rigida rispetto a quella di Iccrea che obbligherà la nuova capogruppo trentina ad assumere nuovo personale.
“Il fatto di essere al momento solo in due in regione Marche ad aver aderito a Ccb – precisa il direttore generale Giampiero Colacito – rappresenta un indubbio vantaggio competitivo che ci consentirà, anche in virtù della propria solidità patrimoniale, di avere ampi spazi di crescita in ambito regionale”.
Il Dg di viale Matteotti anticipa anche che “nei prossimi giorni renderemo pubblici i dati di bilancio 2016 ma già possiamo dire che, sul piano del conto economico, sono dati positivi in linea con le attese e sul fronte della nostra solidità patrimoniale facciamo registrare indici sempre più di primo livello”.
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