Simone Riccioni, zaino in spalla per far conoscere le Marche colpite dal sisma (VIDEO INTERVISTA)

 

di Maikol Di Stefano

#RipartoDalleMarche è questo l’hashtag lanciato dall’attore maceratese Simone Riccioni, il cui exploit è arrivato esattamente un anno fa con l’uscita dal cinema di ‘Come saltano i pesci’, film che pochi giorni fa ha debuttato anche sul piccolo schermo, entrando nella programmazione di Sky Cinema e ricevendo tanti consensi. Un successo quello del ventottenne, nato e costruito proprio tra i borghi della propria regione, martoriata negli ultimi mesi dal sisma e per la quale Riccioni ha voluto ideare una campagna editoriale e promozionale per la quale si è speso in prima persona, coadiuvato dalla propria fidanzata Camilla Giaconi.

L’idea è nata all’inizio per gioco, nel senso che ci faceva piacere a me e Camilla, ideare un qualcosa di nuovo visto ciò che stava accadendo nel nostro territorio. Abbiamo così iniziato ad ideare una campagna editoriale per la regione, facendo un viaggio ‘zaino in spalla’ fra i luoghi colpiti dal sisma e mostrando come queste realtà siano già nuovamente in movimento. Facendo conoscere il lato migliore, quello vero che le ha sempre contraddistinte – spiega Simone – Una volta pronta abbiamo deciso di utilizzare la mia pagina Facebook, visto il buon seguito che ha sempre avuto, per presentarla al pubblico”.

Un’idea semplice e lineare quella avuta da Riccioni, che spiega anche il proprio rapporto col mondo social: “La mia volontà è stata sempre di usare i miei canali per una promozione adeguata ai progetti che porto avanti, quindi era logico creare lì una ‘pubblicità’ alla regione Marche. Una promozione che ha avuto avuto subito un grande ‘eco’. – prosegue l’attore e produttore – All’uscita del primo post, siamo stati contattati da Marche Tourism, che hanno trovato l’idea interessante decidendo di riproporre sui loro canali, il lavoro fatto da me e Camilla per la nostra regione”.

Un atto doveroso quello di Simone Riccioni che parte di “Come saltano i pesci”, lo ha girato proprio in uno dei borghi fermani maggiormente colpiti dal sima come quello di Amandola. “E’ una città che conosco da sempre, mio padre ha lavorato anche lì, per me era naturale andare lì a girare parte del film, nel quale alcuni degli scorci più belli che si vedono sono girati proprio lì. Siamo stati dieci giorni, ho conosciuto il sindaco Adolfo Marinangeli, ci ha trattato benissimo facendoci sentire sempre a casa. Pensare ora che le location dove abbiamo girato siano inagibili, nelle mura delle case ci siano crepe enormi a seguito del sisma, crea un forte malessere inferiore”.  Un viaggio nelle Marche che ripartono quello fatto da Simone che ha subito avuto grandi apprezzamenti dalle persone che in quelle terre, nonostante tutto, continuano a vivere e andare avanti. “Per noi è stato bellissimo, vedere come la gente abbia apprezzato il nostro impegno per le Marche”. Spiega l’attore, il cui cammino ‘zaino in spalla’ è stato diviso in quindici uscite. Istantanee utili per raccontare un territorio come quello marchigiano, spesso non conosciuto fuori dai propri confini. “Io amo le Marche, credo siano una delle poche regioni che ti possano dare tutto dalle montagne al mare passando per le colline. Una regione che ha tutto, dove è veramente possibile lavorare. Io in questo caso ho scelto di fare la pubblicità per la mia regione, la quale tante volte mi rendo conto essere sconosciuta. – prosegue Simone nel suo racconto – Noi siamo tutti responsabili verso ‘casa nostra’, se questo territorio è così bello e florido è grazie a chi lo sostiene continuamente. Allevatori, agricoltori, imprenditori e strutture alberghiere, marchigiani e non che qui sono arrivati e si sono fermati mettendo le proprie radici”.

Un amore quello dell’attore verso la propria regione testimoniato anche dalle location scelte per i propri film. Amandola, Porto San Giorgio in Come saltano i pesci. Civitanova, Macerata, Porto Sant’Elpidio, Montegranaro, Recanati e il monte Conero per “Tiro Libero”, girato proprio a fine 2016, nei mesi in cui le Marche sono state tormentate dal terremoto. Un impegno professionale continuo per Simone, che nelle sua regione ha anche aperto la propria casa di produzione “Linfa”, realtà nata anche per dare voce alle storie della sua terra. “Due anni e mezzo fa è nata Linfa, perché io volevo raccontare a quanti più ragazzi possibili la storia dei miei genitori che hanno lasciato tutto per andare in Africa. Ho scritto un libro e girato un cortometraggio tratto da esso. Un romanzo che ha avuto subito le attenzioni di molte case editrici che però volevano andare a ritoccare la storia mi storia. Un compresso al quale non ho voluto cedere e così ho dovuto investire, fare un salto nel buio, facendo nascere Linfa. – racconta Riccioni – Ho investito nelle Marche, nel cinema quando ancora non aveva preso piede. Ho trovato una regione che mi ha sostenuto, perché hanno comprato il libro e dato fiducia al mio lavoro. Il passo successivo è stato andare a produrre ‘Come saltano i pesci’. Molti mi hanno chiesto: come hai fatto? Non ho mai mollato. Ho avuto la tenacia di andare avanti e cercare i finanziamenti per creare il mio progetto. Ho bussato a cento porte, mi sono sentito 90 no, ma quei 10 sì mi hanno permesso di andare all in con la mia carriera e giocarmi le mie carte al massimo. Noi abbiamo avuto una troupe marchigiana, lavorato su questo territorio e mostrato le nostre bellezze. Linfa è una porta pronta ad aprire agli artisti marchigiani, purché quando bussano abbiano qualcosa da raccontare. Essere certi della propria idea, convinti che quello che vanno proponendo sia qualcosa per cui valga la pena scommettere. Linfa è nata affinché l’eccellenza, del nostro territorio, emerga e venga ripagata”.

 


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