di Claudia Mazzaferro
Ha preso il telefono e ha chiamato direttamente lui, Enzo Biagi, direttore di Epoca, e gli ha detto “io penso di essere brava”. Sandra Amurri, giornalista de “Il Fatto Quotidiano”, agli esordi della sua carriera era brava sì ma soprattutto determinata. Forse per questo non ha alcun sogno infranto. E continua a camminare controvento con coraggio e coerenza.
1 – “Confessi che hai creduto a…”?
Confesso che ho creduto e continuo a credere in un mondo più giusto ed uguale. Il Capitalismo ha fallito, è sotto gli occhi di tutti. Credo che non vi sia futuro senza la bellezza dell’umanità, che parafrasando Albert Camus: “non fa le rivoluzioni ma verrà un giorno in cui le rivoluzioni avranno bisogno della bellezza dell’umanità”. Dobbiamo costruire un mondo in cui non trionfi la carità, come spiega Eduardo Galeano “umiliante perché viene esercitata in senso verticale e dove capita” ma la “solidarietà che è orizzontale e comporta il rispetto reciproco”.
Con Fiorella Mannoia e Blandine, sorella di Thomas Sankara, presidente del Burkina Faso assassinato
2 – Donne tra donne. Vittime o carnefici?
Non amo parlare per categorie. Esistono donne carnefici e donne vittime. Le donne debbono imparare a contare sul coraggio, sulla verità che è scomoda ma raddrizza la schiena e sulla coerenza ricordando che è più facile lottare per i propri principi che vivere alla loro altezza.
3 – Tute, pigiamoni e donne dell’Est. La Rai manda in onda una grafica e ci scateniamo, offese. Ma sono davvero questi i mostri da combattere?
Il solo mostro da combattere è la superficialità da non confondere con la leggerezza. Questo sondaggio non è degno della Rai che, contrariamente alla sua funzione di servizio pubblico, non dovrebbe dare voce a simili idiozie utili solo ad abbassare il livello culturale e umano.
4 – Una Donna che non risponde alle logiche di potere, che possibilità ha di essere ascoltata?
Il potere, come si sa, è in mano agli uomini e le donne, sbagliando, spesso, per conquistarlo fanno proprie le stesse logiche. Un esempio: le donne conduttrici di talk-show invitano uomini o donne che appartengono alla stessa “compagnia di giro”.
Sandra Amurri con Aleida Guevara, figlia del Che
5 – Parliamo di coraggio. Al di là delle parole, che per noi contano tout court, quanto ne hai avuto nel tuo lavoro?
Il coraggio è la prima delle qualità umane perché è quella che garantisce le altre. Non so se sono una donna coraggiosa, l’opinione che ho di me si può riassumere così: poco se mi considero, tanto se mi paragono. In un Paese capovolto in cui ciò che normale diventa straordinario, penso di essere una donna normale che ha fatto cose normali anche nel suo mestiere. Si può, forse, essere giornaliste senza mantenere la schiena dritta e la testa alta?
6 – Hai detto che “la fatica e l’impegno non sono sempre riconosciuti come dovrebbero e che spesso non sono questi i criteri per un contratto di lavoro”. Quindi, quali sono?
Fatica, impegno, ostinazione, serietà, credibilità, non solo non ripagano ma spesso sono un aggravante. Ma questa è la sola strada possibile per non abbassare lo sguardo quando incontrerai occhi che ti guarderanno come meriti. La donna che ha fortemente influenzato la mia formazione, Simone De Beauvoir, scriveva:”non so se con l’intransigenza vinciamo ma senza abbiamo perso in partenza”. Ecco, io continuo a camminare controvento senza rinunciare alla tentazione di essere felice. E ti dirò: al “Paradiso” per dirla con Schopenhauer, “preferisco l’inferno se non altro per la compagnia”. Sarà perché detesto l’ipocrisia e i moralisti quelli che poi, come in Tom Rider, il maggiordomo nel frigorifero lo infilavano tutti.
7 – La guerra, non solo quella che si combatte al fronte e nemmeno quella per la legalità di cui hai ampiamente scritto. La nostra guerra di tutti i giorni, di noi donne, contro il tempo e lo spazio che ci viene negato…come la dovremmo combattere?
La guerra di tutti i giorni la si combatte conquistando nuovi spazi con dolcezza e leggerezza senza paura del tempo perché come diceva Abramo Lincoln “Alla fine, non sono gli anni della tua vita che contano. E’ la vita che c’è stata nei tuoi anni” . E se i tuoi anni sono privi di vita, non c’è botulino che ti salverà dalla vecchiaia. Voglio dire che l’età non conta a meno che tu non sia un formaggio!
Sandra Amurri con nonno Nino (Caponnetto) e nonna Betti
8 – Credi che il pensiero comune ammetterà mai che un Principe possa essere salvato da una Principessa?
Nella realtà sono sempre le Principesse a salvare i Principi seppure la loro azione salvifica non venga riconosciuta. Mi auguro che accadrà anche nelle fiabe così le bimbe potranno addormentarsi sognando di diventare donne consapevoli di ciò che sono. Sarebbe bello poter imparare fin da piccole ad essere persone al femminile che hanno le stesse opportunità senza dover sempre lottare con le unghie e con i denti per conquistare ogni briciola di libertà, o per vedere riconosciute le proprie capacità.
9 – Il tuo sogno infranto, se c’è.
Non ho sogni infranti. Ho tanti sogni ancora da sognare.
10 – La tua 25.ma ora. Cosa ti piacerebbe fare se ci fosse?
Abbracciare, sorridere, donare, tutto quello che può contribuire a farmi sentire migliore.
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