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Barista ferito in stazione:
Ora vi racconto
cosa mi è successo martedì

PORTO SAN GIORGIO - Alessandro Properzi ha deciso di raccontare la sua versione sull'increscioso episodio che gli è costato una ferita all'orecchio, una contusione alla mandibola, una sulla schiena e un leggero trauma cranico

Alessandro Properzi

di Giorgio Fedeli

E’ stato aggredito in stazione, nel tardo pomeriggio di martedì, da un senzatetto (leggi l’articolo). L’episodio è subito balzato agli onori delle cronache cittadine. E ora, a distanza di 48 ore, per Alessandro Properzi, titolare del bar della stazione, è arrivato il momento di dire la sua, di raccontare nel dettaglio la sua versione dei fatti, quella riferita ai carabinieri nel momento in cui ha deciso di sporgere querela per quanto capitatogli: “Da circa due anni la stazione ferroviaria, in ore serali, è frequentata da un disabile e senzatetto di origini rumene. Quest’individuo è quasi sempre ubriaco  e infastidisce tutti i passeggeri. Giovedì ha esagerato. Per tutto il pomeriggio ha urlato nella sala d’attesa della stazione e nell’androne principale, infastidendo anche mia moglie che svolge funzioni di biglietteria. Per tale motivo sono state chiamate le forze dell’ordine.

A quel punto è intervenuta la polizia che ha allontanato quel soggetto. Nonostante questo, dopo circa un’ora, ha fatto ritorno in stazione. Io non l’ho mai fatto entrare nel mio locale ma lui, con la sua presenza fastidiosa e il suo urlare, allontanava i possibili clienti dal mio locale. Verso le 19,30 ha aumentato le urla. Si presentava in uno stato pietoso, completamente ubriaco e barcollante. A quel punto, per l’incolumità mia e di mia moglie che lavora in biglietteria, sono uscito dal mio locale, l’ho fermato, ho impedito che cadesse, l’ho alzato di peso e l’ho portato sulla porta della stazione, pregandolo di non tornare in quello stato. Mi sono voltato e mi sono incamminato nella sala biglietteria per fare rientro al mio bar. Ma non appena varcata la soglia del mio esercizio, quel tale ha fatto rientro nella stazione, ha afferrato il prezzario in metallo, consistente in un paletto metallico, e mi ha colpito con violenza alle spalle.

Io ho barcollato piegandomi in avanti e mentre mi voltavo, sono stato colpito sull’orecchio sinistro da una scatoletta di tonno che quell’uomo mi ha scagliato addosso. Sanguinante sono caduto a terra mentre lui ha continuato a picchiarmi con pugni in testa e a minacciarmi dicendomi che mi avrebbe dato fuoco al bar e che mi avrebbe ammazzato con mia moglie. Mi ha insultato. Mi ha detto che poteva fare quello che voleva, che nessuno poteva fargli nulla, dicendomi che era rumeno. Solo l’intervento del tabaccaio della stazione, con un cittadino extracomunitario lì presente, mi ha salvato da ulteriori conseguenze. Ho così contattato immediatamente le forze dell’ordine. Sul posto, questa volta, sono arrivati i carabinieri che hanno preso le generalità dei presenti e allontanato il soggetto che, nel frattempo, continuava a minacciarmi. A seguito dell’aggressione ho chiuso la mia attività e mi sono recato al pronto soccorso di Fermo dove i sanitari mi hanno riscontrato una ferita da taglio sul lobo dell’orecchio sinistro, un ematoma da contusione alla mandibola sinistra, una contusione dorsale, un trauma cranico minore dall’aggressione che ho riferito ‘con arma non convenzionale? Ossia la spranga di metallo e la scatoletta di tonno, giudicandomi guaribile in 10 giorni. Per quello che mi è accaduto ho sporto querela”.

 


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