“Che fine ha fatto il piano delle antenne? E soprattutto hanno previsto l’interramento dei cavi dell’alta tensione ora che stanno facendo i lavori sul tratto nord di viale dei Pini?”, l’ex assessore ai servizi sociali, oggi in lista con il candidato sindaco Marco Marinangeli, Maria Lina Vitturini torna a premere un tasto dolente del quartiere nord “il mio quartiere, quello dove sono nata e cresciuta”. Piano delle antenne dunque ma, soprattutto, l’interramento dei cavi dell’alta tensione che scorrono sulle teste dei residenti nel borgo Costa: “Tempo fa fu anche fatto un dossier sul preoccupante numero di casi di cancro nel quartiere. L’amministrazione Loira ha a più riprese parlato di un piano per le antenne. Dov’è? Che fine ha fatto? Perché comuni come Fermo e Porto Sant’Elpidio ci stanno lavorando e da noi tutto è fermo? Ma soprattutto, ora che hanno iniziato i lavori per l’ampliamento di viale dei Pini, hanno previsto l’interramento dei cavi? La risposta già la conosco: no. Ma non mi si venga a dire che non hanno i soldi. Il denaro, quando si parla di salute pubblica, va trovato, a ogni costo. E, certo secondario rispetto al discorso salute, ma non trascurabile, i cavi hanno fatto anche calare il valore delle case nel nostro quartiere.
Tornando al piano delle antenne, la crescente importanza che nella nostra società assume la comunicazione di massa passa anche nell’affrontare la questione sotto il profilo urbanistico. Sì perché le innumerevoli informazioni che tutti noi quotidianamente scambiamo per via telematica, hanno un riscontro tecnologico: le antenne attraverso le quali i segnali hanno un’origine e un terminale. Le Compagnie che gestiscono le reti telematiche hanno bisogno di strutture fisse nel territorio, per poter far funzionare il sistema di “celle”, da cui il nome di telefonia cellulare, che costituisce l’ossatura del sistema che permette lo scambio di tutte le informazioni, telefonate, immagini, video. Tali strutture per il funzionamento delle antenne hanno un impatto sul territorio, pertanto la loro ubicazione va disciplinata. Dal 2001 esiste in Italia una legislazione, sia nazionale che regionale, che ha come obiettivo la corretta disposizione degli impianti. La legislazione, a cascata, arriva anche a coinvolgere ogni singolo Comune. Le due leggi regionali emanate, una nel 2001 e una poche settimane fa, prevedono e promuovono la dotazione, in ogni Comune, di atti volti a disciplinare la localizzazione delle antenne. Porto San Giorgio si avvale di uno studio commissionato al Cosif alcuni anni fa. Esso contiene valutazioni e linee guida per Porto San Giorgio e, andando un pò a memoria, per circa altri quindici Comuni della provincia. Il piano delle antenne vero e proprio non è mai stato fatto”.
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