Jonny Greenwood
di Federica Nardi
Concerto del duo Radiohead allo Sferisterio, Jonny Greenwood ha rilasciato un’intervista a Cronache Maceratesi. Il chitarrista della band inglese che sarà a Macerata il 20 agosto insieme al leader Thom Yorke per sostenere la causa dei terremotati, racconta come nasce l’idea del concerto, attesissimo in città e sold out in pochi minuti all’apertura delle prevendite il 27 giugno (leggi l’articolo). Dalle idee per gli arrangiamenti al ricordo ancora vivo del terremoto: “Eravamo qui, ma siamo stati fortunati”.
Come mai proprio lo Sferisterio?
Volevo puntare l’attenzione sulle Marche del sud dopo il terremoto e ricordare a chi vive altrove che la devastazione è ancora un enorme problema in questa regione. Lo Sferisterio è un bellissimo palcoscenico in una bellissima città, ci è sembrato il posto ideale da scegliere per questo tipo di concerto, che è molto intimo e inusuale per noi.
Quando hai avuto insieme a Thom Yorke l’idea di fare un concerto qui a Macerata?
Ho suggerito io a Thom l’idea di suonare allo Sferisterio un paio di mesi fa. Da allora lo stiamo pianificando, scambiandoci cose da fare e idee sugli arrangiamenti.
State preparando arrangiamenti musicali particolari? Qualcosa di speciale in serbo per questa performance?
Abbiamo suonato come un duo parecchie volte, ma ci sono un sacco di canzoni più recenti che non abbiamo mai provato senza il resto della band. Dato che siamo solo io e Thom, dovremmo affidarci alle care vecchie drum machines e scambiarci un sacco di strumenti per far funzionare le canzoni.
La fila in biglietteria il 27 giugno
Che scaletta avete in mente? Qualche anticipazione?
Stiamo lavorando alla play list proprio adesso. Penso che sorprenderà tutti, anche noi che la suoniamo…speriamo positivamente!
Sul palco ci saranno ospiti?
Non penso ci saranno ospiti sul palco… in ogni caso non saremmo in grado di tenere testa a Vasco Rossi! (ironizza, ndr). Ma vorremmo suonasse qualche band marchigiana prima di noi, ci stiamo lavorando.
Lei ha una casa nella zona di Monsapietro Morico. Cosa pensa della nostra regione?
È il mio posto preferito in Italia, naturalmente. Non solo è bellissimo, ma le persone sono davvero oneste, una cosa che ammiro moltissimo. I nostri amici sono una grande fonte di ispirazione.
Dove si trovava quando ci sono stati i terremoti?
Eravamo qui quando hanno colpito i due terremoti più violenti, a agosto e ottobre. Ma siamo stati fortunati. Durante la prima scossa un comignolo è caduto davanti all’ingresso secondario della casa, proprio mentre noi scappavamo via dalla porta principale. Ora abbiamo capito che probabilmente è più sicuro rimanere dentro casa durante le scosse. Solo che non sembrava proprio la cosa migliore da fare in quel momento.
Il concerto nasce per raccogliere fondi per i territori e la popolazione colpiti dal sisma. Come saranno utilizzati?
La raccolta di beneficenza è stata organizzata per finanziare il recupero e il restauro di alcune opere d’arte danneggiate dal sisma. In passato le opere danneggiate sono state spedite altrove in Italia per essere sistemate e poi non sono più state riportate nel territorio. Un fatto che ha privato le Marche di parte del suo importante patrimonio culturale. Ma questa, speriamo, sarà una storia diversa. Ad esempio ho scoperto Fermo e l’ho visitata la prima volta spinto dalla curiosità di visitare la biblioteca del palazzo dei Priori e di esplorare questa parte d’Italia. È una sala eccezionale da visitare, ve la consiglio.
State organizzando altre iniziative per sostenere i terremotati?
Quello che stiamo facendo è veramente solo una goccia nell’oceano. C’è bisogno di tanto più aiuto, specialmente per ridare un tetto alle persone rimaste senza casa a causa del sisma. Non possiamo sperare di raccogliere abbastanza fondi per aiutarle in questo senso, ma se riusciamo a riportare l’attenzione sulle Marche e ricordare alle persone che le conseguenze del terremoto sono ancora un problema, allora avremmo fatto qualcosa di buono. Inoltre speriamo di incoraggiare più persone a visitare questi posti straordinari che anche gli stessi italiani sembrano conoscere molto poco.
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