MONTEGIORGIO – Classe 1978, vanta una carriera da giocatore che non ha bisogno di presentazione. Difensore centrale con le maglie, tra le altre, di Ancona, Viterbese, Ternana, Lecce. Tutto condito da un passaggio alla Juventus, svanita per un grave infortunio, ma con un radicamento costante in Serie A con società, per citarne qualcuna, come Siena e Parma.
Per chi come lui ha il calcio nel sangue, e nel cuore, dopo la carriera da giocatore scatta inevitabilmente quella di dirigente o di tecnico. Paci ha scelto la seconda opzione, accettando di sposare il progetto Civitanovese un paio di stagioni fa, e traghettando i maceratesi alla vittoria dell’Eccellenza, ben inquadrata comunque sotto la precedente gestione di mister Schenardi.
Dal rossoblù rivierasco, a quello del Montegiorgio: la sua nuova squadra. Dopo pochi giorni dall’inizio del ritiro precampionato abbiamo incontrato l’ex campione prof per tastare gli umori allo start della stagione 2017/18.
“Da parte mia e da parte del gruppo c’è molto entusiasmo – l’approccio di Paci -. Ci troviamo in una piazza seria, con una dirigenza responsabile ed un direttore che bada al concreto. Sono davvero felice della scelta Montegiorgio.”
“Cosa significa lavorare nel dilettantismo per chi, come me, ha disputato tutta una carriera nei professionisti? – la nostra sollecitazione -. Dove ci troviamo, ci troviamo: dalla Prima categoria alla Serie A è chiaro che ci sono delle differenze, in primis di talento, di tecnica e soprattutto di organizzazione. Dalla C in su è tutto altamente organizzato nei minimi dettagli, nel dilettantismo spesso bisogna fare di necessità virtù. C’è però una costante che deve essere tale ovunque: l’impegno. Tutti, per ciò che concerne il proprio ruolo, in campo e fuori, devono dare il massimo delle loro potenzialità, ed io con la mia rosa non faremo dunque eccezione”.
“Quali gli obiettivi della stagione appena iniziata? Non ne abbiamo di particolari se non, come naturale, far meglio di quanto è stato fatto lo scorso anno. Siamo una squadra giovane, che punta a valorizzare i ragazzi del luogo, in uscita dal percorso dei relativi settori giovanili locali. L’Eccellenza è un campionato di livello, seppur dilettantistico, dovremo lavorare tutti affinché sia solo di passaggio verso altri lidi di maggior caratura. Parlo soprattutto per i giovani calciatori, dovranno essere ambiziosi, lavorare duro, puntare al successo sul campo ed auspicarsi un futuro migliore”.
Paolo Gaudenzi
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