Verso il Contratto di fiume per la media e bassa Valdaso: attivi i tavoli partecipativi

ALTIDONA/VALDASO - Passo avanti verso il Contratto di fiume per la media e bassa Valdaso, ecco i tavoli cui gli attori interessati potranno partecipare per confrontarsi su problematiche e prospettive

di Alessandro Giacopetti

Si è tornati a parlare e confrontarsi sul tema del Contratto di fiume per la media e bassa Valdaso, martedì pomeriggio alla prima assemblea plenaria partecipativa svolta alla sala Lussu di Marina di Altidona. Il Comune di Altidona è l’ente capofila. Presenti in platea sindaci e amministratori locali, rappresentanti di enti e di categoria, agronomi, agricoltori. Il percorso per arrivare alla sottoscrizione del Contratto di Fiume è iniziato lo scorso anno ed ha avuto un momento importante nella sottoscrizione del manifesto di intenti, avvenuta proprio nella stessa sala Lussu tra 13 sindaci di Comuni della Valdaso sia della sponda fermana che ascolana.

Nel corso del pomeriggio di martedì, si è definito il fiume Aso quale risorsa integrata e condivisa per l’ambiente, l’agricoltura e il turismo. Tale assemblea arriva dopo una riunione svolta a luglio dalla cabina di regia che ha scelto la strada sula quale procedere. Dopo l’intervento del referente scientifico Endro Martini che ha inquadrato il Contratto di Fiume nel quadro regionale e nazionale, è stato Rocco Corrado, del GAL Fermano, nel ruolo di coordinatore del Contratto di Fiume, a spiegare tra le altre cose che si partirà con la diagnosi condivisa delle problematiche e criticità della Valdaso, per poi arrivare alla definizione degli obiettivi e delle visioni da perseguire. Dopo che verrà sottoscritto il Contratto di Fiume verrà anche stabilito il programma di azione per poi arrivare ai protocolli di attuazione e formalizzazione delle linee guida da rispettare e le responsabilità di ciascun ente. Tutto attraverso un percorso metodologico condiviso, partecipativo, che coinvolga i vari attori interessati in tavoli tematici partecipativi che tengano conto dei rischi da scongiurare e dei valori da promuovere. I tavoli saranno tre: il Tavolo Verde sulla qualità di acqua, suolo e agricoltura; il Tavolo Blu sul tema idrogeologico e della riqualificazione del bacino fluviale; il Tavolo Arancio sul paesaggio e turismo sostenibile. Dopo una analisi critica delle azioni e delle politiche in atto ci sarà una fase di approfondimento delle tematiche prioritarie e infine la condivisione dei temi per intervenire nella risoluzione delle problematiche individuate. Ciascuno dei tre tavoli sarà coordinato da un facilitatore.

Alessio Acciarri, geologo di Campofilone è il facilitatore del Tavolo Blu, legato a problemi di rischio idrogeologico del bacino dell’Aso. Dopo una fase di analisi durata due anni sono stati individuati rischi e criticità del territorio e nel 2015 è stata presentata una proposta progettuale per interventi manutenzione straordinaria poi finanziati con fondi POR FESR per il dissesto idrogeologico. Quindi si è arrivati a stilare una piano per il bacino del fiume Aso che è stato suddiviso in 4 unità omogenee con relative tipologie di intervento destinate alla soluzione delle criticità: erosione, sedimentazione, mancanza di vegetazione. Questo sarà il punto di partenza delle riunioni del Tavolo Blu.

Francesca Massetani, agronoma si occuperà del Tavolo Verde sull’agricoltura, legato all’Accordo Agroambientale d’Area per la Valdaso. Obiettivo: applicare tecniche agricole a basso impatto ambientale e tutelare le acque che, spesso in ambienti intensamente coltivati, sono contaminate da agenti chimici. Importante anche il progetto pilota sulla gestione ecocompatibile dell’agricoltura attraverso la gestione delle erbe infestanti alternative al diserbo chimico; le tecniche a basso impatto ambientale per il controllo di avversità fitosanitarie; i sistemi di gestione del carbonio nell’ambiente agricolo.

Antonella Nonnis, coordinatrice dell’Ecomuseo della Valle dell’Aso, sarà il facilitatore del Tavolo arancio: sono stati identificato 21 centri di interpretazione territoriale e 5 identità enogastronomiche della Valle dell’Aso. Le proposte progettuali in atto sono Girovallando e Cucina a regola d’arte, che da anni si svolgono nel territorio valdasino. L’attività comprende anche la comunicazione sulla stampa e sui social network; la gestione integrata di progetti sul turismo sostenibile; il governo partecipato del territorio. Puntiamo ad arrivare a gestire la totalità del nostro patrimonio, inteso come patrimonio turistico, culturale ed enogastronomico.

A introdurre, concludere e moderare l’incontro è stata Giuliana Porrà, vicesindaco di Altidona e esperta di accordi di area vasta. Ha spiegato che dai tavoli emergeranno i temi su cui impostare i focus group. Il lavoro vero quindi lo faranno i tavoli su suggerimento dei facilitatori. Ai partecipanti alla riunione è stata consegnata una scheda da compilare dove i soggetti presenti hanno espresso quali sono dal loro punto di vista le problematiche da rimuovere e a quale tavolo ( o più tavoli) partecipare.

 

 

 


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