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Il ricordo di Alessandro Chiodini
dirigente della Fermana nel passato

FERMO - Chiodini, scomparso ieri a 84 anni, è stato grande grande appassionato di sport e tifoso della Fermana. Entrò nella società canarina negli anni '60, segnò il passaggio a Balestrini, poi tornò di nuovo in prima fila quindici anni dopo. Il cordoglio di tanti ex giocatori al funerale: "Per noi è come se fosse morto un parente"

L’ingresso in società dei tifosi, tra cui Sandro Chiodini

 

di Paolo Bartolomei

Negli anni ’60, poco più che trentenne, l’avvocato Sandro Chiodini era tra i tanti soci del club gialloblù. Quando nell’estate 1970 l’imprenditore Baldassarre Mori fu costretto, per una serie di circostanze sfortunate, a lasciare sia la società che la presidenza, Chiodini, aiutato da pochi altri appassionati come Raimondo (Mundì) Mosca, Eraldo Guidi, Francesco Valentini, si caricò sulle spalle il sodalizio evitandone l’imminente fallimento e raccogliendo le somme per garantire l’iscrizione al campionato 1970/71.

Sandro Chiodini riuscì ad allestire una squadra giovanissima, con i soli esperti Pavoni, Pozzi e Piccinini, la affidò all’allenatore Nenad Dolic (appena diplomato a Coverciano), coadiuvato dal vice Mariano Pavoni (allenatore-giocatore) e poi cedette la società a Luciano Balestrini, imprenditore fermano che si stava facendo strada e che divenne per una decina d’anni quello che oggi si chiama “patron”, aiutato non solo dallo stesso Chiodini ma anche da altri.

Chiodini è rimasto sempre sostenitore e collaboratore societario dietro le quinte; è tornato in prima fila verso la metà degli anni ’80 quando divenne amministratore delegato della Fermana in serie C2 con presidenti Giovanni Santini e poi Francesco Valentini, prima di passare la mano definitivamente ad un nuovo azionariato popolare.
Anche il figlio Stefano, avvocato come il padre, è da sempre grande appassionato gialloblù, giocatore canarino nei primi anni ’80 e più di recente anche presidente.

Tutti coloro che nell’arco di questi due decenni hanno conosciuto Chiodini nell’ambito sportivo lo ricordano come una persona positiva, di spirito, con la voglia di risolvere i problemi e in grado di sdrammatizzare quando le cose non andavano bene.

Oggi al funerale erano presenti tanti ex giocatori della Fermana, sia degli anni ’60 (come il portiere Giuseppe Morlacco, i difensori Vittorio Ruggeri e Ronny Parlatoni) che dei tempi più recenti, come Gianluca Ferroni, Sergio Alesiani, Marco Pennacchietti e tanti altri. “Per noi è come se fosse scomparsa una persona di famiglia” ha detto uno di loro.

 

La squadra allestita da Chiodini, poi ceduta a Balestrini


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