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Centro storico e Asite, le domande di Fermo Libera a metà mandato dell’amministrazione Calcinaro

FERMO - Il consiglierei Gianluca Tulli: "Non si intravedono interventi strutturali che possano garantire un’effettiva crescita del capoluogo come testimoniato dalle chiusure di varie attività nel centro storico"

“Siamo giunti a circa metà mandato dell’Amministrazione Calcinaro ed un bilancio va fatto”. Così il consigliere comunale Gianluca Tulli e i componenti di Fermo Libera tracciano le linee di quelli che sono stati i primi due anni e mezzo dell’amministrazione guidata dal sindaco Paolo Calcinaro.

Fermo Libera parte dal centro storico: ” Alcuni parlano di un suo risveglio dopo che piacevoli feste simil paesane hanno portato gente in piazza. Questo è risveglio? Non si intravedono interventi strutturali che possano garantire un’effettiva crescita del capoluogo come testimoniato dalle chiusure di varie attività nel centro storico. Infatti, se ci si limita alla sola goliardia della piazza, impiegando comunque sostanziali risorse, una volta finiti gli intrattenimenti, la città torna ad essere deserta. In centro si trova anche la Casina delle Rose, in merito alla quale, qui, vorremmo limitarci solo a far notare il modo di agire dell’amministrazione: quando si decide di vendere un bene rilevante e prestigioso come la Casina delle Rose si abbassa il prezzo stimato dall’Agenzia del Territorio e lo si vende a rate; non si adotta lo stesso criterio quando si contratta per acquistare le proprietà altrui. Infatti nel contratto stipulato per l’area Cops non è previsto lo scorporo delle spese effettuate per la riqualificazione, ed anzi, eventuale acquisto futuro prevede il prezzo di vendita dopo aver riqualificato l’area. Come funziona l’interesse pubblico?”

Gianluca Tulli affronta poi il tema Asite: ” Molti gli aspetti che destano non poche perplessità a cominciare dal fatto che le ripetute domande poste dall’opposizione hanno avuto come risposta da parte dell’Amministrazione il silenzio.
Come è possibile che a seguito di una richiesta di risarcimento milionaria da parte della Procura della Corte dei Conti, il Presidente del CdA si dimetta rimanendo comunque membro dello stesso CdA? Il tutto senza che alcuno manifesti un minimo segno di imbarazzo per l’inopportunità di tale situazione (e se l’Asite decidesse di intraprendere azioni a propria tutela?) Sempre riguardo all’Asite risulterebbe inoltre opportuno sospendere il bando pubblicato per la realizzazione di un biodigestore, per un importo pari a circa 13 milioni di euro, importo triplicato come spesa rispetto alle indagini di mercato ordinate dai precedenti CdA dell’Asite. Ancora: per quanto riguarda Il bando per l’installazione delle isole ecologiche, per un importo di circa 3 milioni di euro, che è stato vinto da una società con capitale sociale versato di soli 3.000 euro, con ricavi per quasi 130.000 euro ed un utile negli ultimi due anni di soli 4.000 euro, domandiamo: sono stati rispettati i requisiti di capacità finanziaria, oltre che tecnico professionale, previsti dalla legge? Si chiede inoltre al Sindaco, se la quantità dei rifiuti abbancati è nei limiti di quella autorizzata a suo tempo dalla provincia poiché non vorremmo trovarci nella spiacevole situazione accaduta lo scorso anno per i rifiuti speciali, dove a farne le spese sono state le aziende private locali oltre al CIIP, che ricordiamo ha avuto un aumento di spesa di circa 300.000 euro, che graverà quindi su tutti i cittadini”.

 


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