Pillola del giorno dopo:
la parola all’esperto

L'aumento al ricorso di questo farmaco è un dato di fatto con cui bisogna fare i conti. Quali i vantaggi e quali i rischi? Ne parliamo con Luca Burattini, specialista in ginecologia ed ostetricia.

Luca Burattini, specialista in ginecologia ed ostetricia

Fa molto discutere, da tempo, l’utilizzo come metodo contraccettivo della pillola del giorno dopo. Eppure oggi l’aumento al ricorso di questo farmaco è un dato di fatto con cui bisogna fare i conti.

Quali i vantaggi e quali i rischi?

Ne parliamo con Luca Burattini, specialista in ginecologia ed ostetricia.

 

 

 

 

 

Esistono sul mercato pillole del giorno dopo a base di Ulipristal acetato e quelle a base di Levonorgestrel: può spiegarci quale sia la differenza?

 

La pillola del giorno dopo è un farmaco per la contraccezione post coitale ed è rappresentata da sostanze che devono essere assunte entro 3 o 5 giorni, dal rapporto sessuale a rischio, per poter effettuare una contraccezione di emergenza. La pillola del giorno dopo può essere a base di Levonorgestrel o di Ulipristal acetato. La prima agisce ritardando o bloccando l’ovulazione, modificando il trasporto spermatico e trasformando l’endometrio rendendolo inadatto all’annidamento. L’Ulipristal acetato invece è in grado di ritardare o bloccare l’ovulazione anche dopo che il processo ormonale che conduce alla ovulazione è già iniziato.

 

 

Parlando di etica, gli studi più recenti escludono l’effetto abortivo. Come si è arrivati a questa conclusione? 

 

Entrambe le sostanze, da quanto detto, agiscono a livello ovarico impedendo l’ovulazione. L’Ulipristal non agisce a livello endometriale (mucosa interna dell’utero ove si verifica l’impianto). E’ alla luce di ciò che, soprattutto nel secondo caso, non si dovrebbe avere l’effetto abortivo che molte problematiche etiche e morali ha determinato.

 

 

Dal 2014 questi sono farmaci SOP (Senza Obbligo di Prescrizione) in Europa e ora anche in Italia. Questo significa che tutti sono liberi di acquistarli e che la pillola non comporta rischi? 

 

In Italia i farmaci cosiddetti SOP (senza obbligo di prescrizione ) sono acquistabili da chiunque senza necessità della ricetta medica; solo per le minorenni permane l’obbligo della ricetta che può essere prescritta presso un qualunque consultorio, pronto soccorso ospedaliero specialistico o dal ginecologo curante. In tutti i casi, oltre alla prescrizione del farmaco occorrerebbe sempre eseguire un colloquio con la paziente per poter eseguire una pianificazione contraccettiva e non ricorrere a metodi di urgenza che, tra l’altro, possono anche fallire ( la sicurezza contraccettiva è data dal tipo di pillola e dalla vicinanza dell’assunzione al rapporto a rischio).

 

Qual è il ruolo dello specialista in ginecologia in questo caso? Quali i consigli da seguire? 

 

A mio avviso il ruolo del medico specialista rimane rilevante se non addirittura centrale nelle problematiche legate alla contraccezione post coitale per vari motivi: si tratta, infatti, di assumere sostanze estranee all’organismo che possono avere effetti collaterali (nausea, vomito, perdite ematiche, ecc.). Inoltre le problematiche etico-morali sono ancora molto presenti ed andrebbero spiegate e chiarite alle pazienti con molta precisione ed in maniera neutra. Bisognerebbe inoltre sempre cercare di non trovarsi in situazioni di emergenza per cui è necessario sempre cercare di identificare percorsi terapeutici alternativi o pianificare in precedenza una contraccezione più puntuale.

 

 

Il dott. Luca Burattini visita all’Istituto Medico Palmatea.

Per info: www.palmatea.it tel. 0734 53627

 

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