di Andrea Braconi
Una mostra iconografica alle Piccole Cisterne, accompagnata da tre serate di film sulla montagna. L’allestimento di un Parco Avventura all’interno dell’ex Mercato Coperto. Una cicloescursionistica non agonistica per i sentieri del Fermano. Un convegno sulle fonti d’acqua dei Sibillini. Il CAI di Fermo ha deciso di festeggiare così i suoi 50 anni di attività, con due settimane ricche di iniziative a cavallo dalla fine di settembre alla metà di ottobre.
IN CAMMINO PER PROMUOVERE LA MONTAGNA
“Si tratta di un’associazione che ha sempre dato tanto a Fermo, da più punti di vista – ha voluto rimarcare il sindaco Paolo Calcinaro -: da una parte quella della scoperta e del renderci appassionati delle nostre montagne, oltre all’avvicinamento ad una pratica legata alla salute. L’importanza del nostro CAI oggi è ancora più da evidenziare, ci aspetta un cammino importante di ripromozione e di riavvicinamento alle nostre montagne, così affascinanti e a volte così crudeli. Questa è una mission di tanti enti ma anche chi, con queste montagne, parla e da loro del tu da tanti anni. Le adesioni sono crescenti, un dato reale che rende più facile questo percorso. Dobbiamo far tornare vivi e forti i nostri Sibillini che, oltre ad un fatto culturale, sono una ricchezza per il territorio, con un beneficio ovunque, anche sulla costa.”
DA VALERIANO CHIOMA A PRIMA REALTÀ DELLE MARCHE
Il presidente Mario Scarfini, affiancato dal suo vice Basilio Polini, ha ricordato la nascita della sezione, datata 1928 ma della quale durante il Ventennio e la seconda guerra mondiale non si ha più contezza. “Valeriano Chioma, un droghiere di Piazza del Popolo, ricostituì nel 1967 la nostra sezione e da allora si sono succeduti 10 presidenti. In questi 50 anni siamo cresciuti, dai primi 140 soci costituenti siamo arrivati nel 2016 a 532 iscritti, risultando la prima sezione nelle Marche. È un grande orgoglio perché vuol dire che qualcosa si è fatto, le attività sono state, sono e saranno incessanti: non c’è settimana dove una delle nostre sezioni, dall’escursionismo (quella più corposa e gettonata), all’alpinismo giovanile, un vanto della sezione ed un orgoglio per tutto il CAI, dalla speleologia urbana al cicloescursionismo, che sta prendendo corpo anche da noi. Non voglio dimenticare che alcuni dei nostri iscritti fanno parte del soccorso alpino, così come non dimentico il gruppo senior e le tante uscite infrasettimanali.”
IL PROGRAMMA
Per l’occasione sono state messe in scaletta diverse manifestazioni. “Si comincia sabato prossimo con un excursus di questi 50 anni, con i volti presenti e passati che hanno animato la nostra vita sociale. Ci sono anche momenti di dolore, vale a dire i nostri caduti come Accurti e Zannini. Altro momento importante fu quando 3 nostri soci caddero insieme ad un guida, una tragedia che la cittadinanza ancora ricorda. Stiamo montando all’ex Mercato Coperto un parco avventura per i più giovani che comprende un ponte tibetano, una teleferica, una paretina ormai storica, sempre meta per tantissimi ragazzini che si cimentano con l’arrampicata, e le corde da risalita. Il 7 ottobre cicloescursionista amatoriale dalla sede del CAI in Largo Mora e che si svilupperà per 28 chilometri dentro Fermo, poi per i sentieri verso Capodarco, con rientro in piazza per le 18 circa.
Dulcis in fundo, sabato 14, ospiti della Camera di Commercio, faremo un convegno sulle fonti d’alta quota, una ricerca durata 3 anni con alcuni nostri soci sulla circa 120 fonti che insistono sui monti Sibillini, facendo delle rilevazioni dalle varie captazioni. In collaborazione con l’Università di Camerino i dati sono stati elaborati e li presenteremo con una pubblicazione che è in stampa”.
Un lavoro che ha una grande importanza, ha aggiunto Scarfini, alla luce degli eventi sismici che si sono verificati nel 2016, con alcune fonti che sono state seccate ed altre che invece portano ancora più acqua.
LA RISCOPERTA DI UN TURISMO TRASCURATO
“Noi ospitiamo questo convegno – ha spiegato Graziano Di Battista, presidente della Camera di Commercio di Fermo – e vi ringraziamo per aver scelto la casa delle aziende e dell’economia del territorio. A voi un complimento che vale doppio: gli eventi dello scorso anno hanno coniato un termine bruttissimo, cratere. In realtà abbiamo dei monti che sono rimasti splendidi, anche se con problematiche legate all’evento. Immaginare il nostro territorio e qualcuno che ci educa sulle particolarità che lo rendono così interessante è un grande merito, oltre alla salvaguardia dello stesso ambiente soprattuto verso quelle iniziative che possono danneggiarlo. Grazie a voi stiamo anche riscoprendo un turismo che forse in passato abbiamo trascurato troppo.”
I GIOVANI E LE SCUOLE
“Quella dell’alpinismo giovanile dagli 8 ai 17 anni – ha sottolineato Basilio Polini – è un’attività in forte crescita, siamo nei primi tre posti a livello nazionale, soprattutto a livello scolastico: noi non accompagniamo soltanto i ragazzi la domenica in montagna, vivendola a 360 gradi, ma c’è un nicchia che riguarda le attività con le scuole, dalla terza elementare fino alle medie, con una collaborazione che va dalla didattica all’uscita. Collaboriamo con tutti e gli ISC, siamo al 19° anno con la Leonardo Da Vinci – Ungaretti e con loro da 9 anni facciamo un progetto di un viaggio di istruzione mediamente di 3 giorni, con un programma naturalistico integrato con quello didattico/culturale. Per quanto ci riguarda, dopo quanto accaduto lo scorso anno diciamo che ci siano trasferiti altrove anche a causa della situazione delle strade nelle aree terremotate.”
UNA CASA APERTA A TUTTI
Lorenzo Monelli, presidente del CAI regionale (che conta 15 sezioni e 4.100 soci) e consigliere di Fermo insieme ad Antonio Faina, Gino Pierini, Roberto Poeta e Roberto Tomassini, ha voluto ricordare la nascita della sezione e quei 140 cittadini che sostennero l’iniziativa. “Ci sarà un momento di riflessione anche sull’acqua come bene prezioso, portato avanti dalla sezione di Fermo con grande energia e finanziato dal CAI nazionale. Ricco è il panorama di attività e annuncio che pubblicheremo un libro nel periodo natalizio, a chiusura degli eventi, con questa bella storia del CAI di Fermo, una casa che rimane aperta a tutti.”
NON SOLO SPORT
Alberto Scarfini, assessore allo Sport e figlio del presidente del CAI di Fermo, ha chiuso la presentazione delle celebrazioni ringraziando la sezione per 15 giorni ricchi di appuntamenti. “Il CAI non è solo sport, ma soprattutto un punto di riferimento per le amministrazioni, con una grande competenza”.
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