di Andrea Braconi
Buon compleanno Cai: l’augurio arriva dal sindaco Paolo Calcinaro e dall’assessore Alberto Scarfini, presenti all’inaugurazione della mostra per il 50° della sezione di Fermo del Club Alpino Italiano.
Breve ma significativo il saluto dello stesso primo cittadino. “Ringrazio tutta la sezione di Fermo, che compie un compleanno importante. Oggi il ruolo del Cai è doppiamente significativo, di avvicinamento alla natura ma anche con i nostri monti che dopo gli eventi sismici si sono allontanati non fisicamente ma, a causa dell’interruzione dei collegamenti e a difficoltà logistiche, allontanati anche dalle rotte turistiche che portano beneficio a tutto il territorio. Pensiamo ai paesi interni e quanto siamo fondamentale riaprire queste rotte. Credo sia un servizio in più e sono convinto che il nostro Cai sarà una parte attiva in questo percorso”.
“Ringrazio il sindaco per la vicinanza verso la nostra associazione – ha rimarcato il presidente Mario Scarfini -. Mi piace ricordare i 104 soci che nel 1967 costituirono questa sezione che oggi è la prima delle Marche, con specializzazioni che sono aumentate nel tempo: tra queste c’è anche la Tam, tutela ambiente montano”.
Scarfini, oltre ai 532 soci attuali, ha ricordato con emozione alcuni caduti ed i suoi predecessori, con alcuni aneddoti di un escursionismo lontano nel tempo ma sempre carico di suggestioni.
Alberto Scarfini, responsabile dello Sport nella Giunta Calcinaro, ha espresso soddisfazione per le iniziativa, ringraziando il Cai in ogni sua componente. “Conosco il vostro lavoro e vi sto vicino, consapevole di quanto amate Fermo e tutto il territorio”.
Lorenzo Monelli, per 3 anni presidente di sezione e poi responsabile del gruppo regionale, ha concluso ripercorrendo una storia partita con Valeriano Chioma e sancita dall’autorizzazione arrivata dalla sede centrale del Club Alpino Italiano. “Un elemento fondamentale per noi è sempre stato quello della socialità. Abbiamo impegnato il nostro tempo libero per una trasmissione dei valori e per un’educazione ai giovani, valori per la tutela ambiente montano e l’accrescimento della persona. La montagna è un luogo in cui non si può barare, dove bisogna essere sinceri con se stessi e con gli altri. Abbiamo vissutto 50 anni con spirito amicale, abbiamo lavorato bene e da queste foto emerge questo spirito, quel qualcosa in più che abbiamo trasmesso a soci adulti e bambini”.
A seguire, all’interno dell’ex Mercato Coperto, sono partite attività come la parete per arrampicata e il ponte tibetano, oltre ad altre che per almeno due settimane calamiteranno l’attenzione di giovani e meno giovani.
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