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Partita tutta da giocare per i Sibillini,
il Parco rilancia sul recupero dei rifugi

AMANDOLA - Presentato il percorso di rinnovo della Carta Europea del Turismo Sostenibile, strumento di marketing territoriale che vede nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini uno degli attori determinanti

Amandola ha ospitato lunedì pomeriggio il primo di una serie di incontri dedicati alla Carta Europea del Turismo Sostenibile, strumento di marketing territoriale che vede nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini uno degli attori determinanti per l’adozione, nel territorio, di una metodologia interpretativa del turismo in chiave, appunto, sostenibile.

A presentare il percorso di rinnovo della Carta sono intervenuti il presidente e il direttore del Parco, rispettivamente Oliviero Olivieri e Carlo Bifulco, la dottoressa Maria Laura Talamè, referente per il Parco della Carta Europea del Turismo Sostenibile, e il consulente Stefano Landi della SL&A, società che si occupa di turismo e territorio e che è incaricata dell’assistenza tecnica al Parco.

Dopo gli interventi istituzionali di Olivieri e Bifulco, che hanno rivendicato il ruolo del Parco come importante interlocutore con il Ministero dell’Ambiente soprattutto in ottica post terremoto e la funzione di stimolo e non certo di freno che l’ente vuol giocare nella partita della ricostruzione, Talamè e Landi hanno sottolineato sia gli step previsti dal percorso di rinnovo dell’adesione alla Carta che i trend generali sul turismo a livello nazionale e internazionale. Se le potenzialità sono forti in termini di interesse e capacità di attrazione del territorio malgrado il sisma, il tutto si scontra con le difficoltà purtroppo ancora presenti nell’area dovute alla carenza di strutture ricettive agibili e ai tempi della ricostruzione. Gli operatori turistici presenti all’incontro hanno evidenziato, in modo costruttivo, le criticità del settore invitando il Parco, per quanto di propria competenza, a farsi promotore di idee e proposte per il rilancio del territorio.

“Un impegno che rivendichiamo con forza – ha sottolineato Olivieri – e che si basa sulla consapevolezza di aver da subito cercato di attivare tutti i canali possibili per dare un segnale di presenza propositiva come Ente Parco insieme ai sindaci. In questa logica diviene imperativo il recupero o l’attivazione di strutture, anche provvisorie, lungo il Grande Anello dei Sibillini, per far ripartire quanto prima uno dei principali vettori attrattivi del territorio”. A confermare questo impegno del Parco anche gli avvisi esplorativi emanati nei giorni scorsi per invitare a manifestazioni d’interesse per la gestione dei rifugi di Tribbio, a Fiastra, e di Garulla, ad Amandola.

“È sbagliato pensare al Parco come ad un elemento frenante nelle politiche della ricostruzione” rincara Bifulco. “Siamo stati e continuiamo ad essere collaborativi, nel rispetto della normativa vigente, svolgendo un ruolo di tutela dell’ambiente contemperato con quelle che sono le esigenze di una antropizzazione necessaria e fondamentale per questo territorio. Voglio ricordare che l’80% dei sentieri del Parco è agibile e che questo, insieme alla Carta, può rappresentare una buona base di ripartenza. Dobbiamo saper sfruttare questa situazione e trasformarla in opportunità”.

A questo incontro ne seguiranno altri “perché questa è la logica della Carta: arrivare ad elaborare un piano di azioni da sviluppare attraverso tavoli tematici che dovranno vedere impegnati i diversi stakeholders del territorio con idee, proposte, impegni”.

La partita insomma, è tutta da giocare. Dipenderà da chi vorrà scendere in campo e con quale tattica. “Speriamo sia una strategia condivisa e costruttiva. Noi, come Parco, ci impegneremo su questa linea” ha concluso il presidente Olivieri.

 


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