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Il maestro delle caricature Danilo Interlenghi compie 97 anni: è il decano dei giornalisti fermani

IL PERSONAGGIO – Nato il 6 gennaio del 1921 è sicuramente tra i giornalisti più longevi d'Italia: ha scritto per più di cinquant'anni di politica, di cronaca e di Fermana. Apprezzato in tutta la penisola per le sue celebri caricature comparse nelle più importanti testate nazionali

Danilo Interlenghi nel suo studio due anni fa. Foto di Giocondo Rongoni.

 

di Paolo Bartolomei

Il 97° compleanno festeggiato ieri con la figlia Luciana

Classe di ferro 1921. A ben vedere molti nati negli anni ’20 hanno raggiunto e superato i novanta, forse i duri anni di guerra hanno forgiato il loro corpo. Danilo, fermano doc, ha combattuto in Grecia. “È riuscito a tornare a casa per miracolo, non si teneva nemmeno in piedi – la figlia Luciana riferisce i ricordi dei genitori – l’ha salvato il fatto di essere disegnatore cartografo: sulle carte tracciava il percorso e l’angolazione che avrebbero dovuto fare le bombe quando cadevano. Poi, appena tornato dalla guerra, ci ha pensato mia madre a rimetterlo in piedi, sposandolo nel 1944”.

Si diploma perito chimico, ma mentre lavora alla Montecatini di Milano, un posto che per quasi tutti sarebbe un sogno, capisce che la sua strada non è la chimica ma una vita da creativo. Si laurea da privatista all’Accademia Belle Arti di Modena, torna a Fermo e comincia ad insegnare educazione artistica e storia dell’arte. Inizia parallelamente quella lunghissima carriera da disegnatore che l’ha reso famoso in tutta Italia più dell’attività giornalistica. Ha realizzato caricature per più di una cinquantina d’anni per tutte le maggiori testate nazionali, quotidiani e periodici.

1948: uno dei primi articoli di “Inter”

Danilo scrive articoli sportivi per passione da studente già da prima della guerra, poi subito dopo la fine del conflitto diventa vero e proprio collaboratore giornalistico. Nel 1945 è segretario-economo della principale società calcistica di Fermo. Il cugino Otello aveva giocato con la Fermana dagli anni ’30. Nel marzo 1948 si scova la sua firma (che era già “Inter”) in coda ad un polemico articolo su un derby Portocivitanovese-Fermana.
Nel 1951 ottiene la tessera di giornalista. La prima vera testata con cui scrive è “La Voce delle Marche”, sono articoli sulla Fermana. Nel 1954 su invito dell’avvocato Mario Agnozzi, sindaco di Fermo e presidente della società canarina, diventa corrispondente del “Corriere dello Sport” e del “Corriere della Domenica”.
Gli articoli si redigevano con macchina da scrivere, carta carbone, si spedivano col “fuori sacco” oppure si dettavano agli stenografi dal posto telefonico pubblico (il telefono a casa ancora non c’era) dove Interlenghi incrociava altri giovani corrispondenti come Raffaello Corradetti. Poi il telefono arriva finalmente a casa: prima quello nero appeso al muro, infine quello grigio sul tavolo.
Subito dopo inizia a scrivere su “Il Messaggero” che alla fine degli anni Cinquanta apre le pagine regionali marchigiane; prima come collaboratore di Alvaro Valentini, poi diventa corrispondente responsabile quando Valentini nel 1965 entra in Rai.

Il presidente della Fermana Balestrini visto da “Inter”

Scrive di tutto, politica, cronaca, cultura, costume, ma soprattutto della “sua” Fermana. Dagli articoli, e a volte anche dalle polemiche a distanza con i colleghi delle altre testate, si deduce che era un vero tifoso. Divertente un botta e risposta con Pierluigi Antonelli, corrispondente del Corriere Adriatico, che invece spesso appare più critico nei confronti dei gialloblù.

L’Ufficio di corrispondenza è a casa sua, l’indirizzo dell’abitazione (Viale Trento n. 1) compare sotto la testata del giornale; era così anche per il collega Giuseppe Castellani del Resto del Carlino (Viale Medaglie d’oro), ma diventa subito troppo stretto e scomodo.

Danilo riesce a convincere la direzione romana che serve una vera redazione, verrà aperta in uno di quegli uffici sopra i portici davanti all’Hotel Astoria dove resterà fino al 1980, quando sarà chiusa (insieme a quelle di Civitanova e San Benedetto, solo quest’ultima riaperta più tardi) e cessa anche la collaborazione di Interlenghi con Il Messaggero. Ma non quelle con la Rai, con L’Espresso, Panorama, Stadio, Corriere dello Sport, Guerin Sportivo, Autosprint, Radiocorriere TV, Il Settimanale e tanti altri, nazionali e locali, proseguite prevalentemente con le caricature fino al nuovo millennio, che vanno a creare una collezione di personaggi che ha poco da invidiare ai più celebri disegnatori.

 

Un’autocaricatura risalente agli anni ’50

Le sue opere spesso sono state oggetto di studio da parte giovani caricaturisti che venivano a trovare a Fermo il Maestro Danilo per cogliere i segreti della sua arte. Poco più di dieci anni fa a Fermo una grande mostra di quasi tutti i suoi disegni. Hanno espresso apprezzamenti tecnici sulle sue opere anche il grande Giorgio Forattini e Luciano Guidobaldi. Attestati di stima da Liliana De Curtis, figlia di Totò, dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini, ritratto anche lui, dal Presidente del Coni Franco Carraro, da Italo Cucci, direttore di Corriere dello Sport e Guerin Sportivo e dagli artisti del Bagaglino.

Nonostante le numerose chiamate dalle testate nazionali, ha sempre collaborato a distanza e non si è mai voluto allontanare dalla sua Fermo “per non costringere la mia famiglia a spostarsi” diceva.

Oggi a 97 anni, è ancora immerso nella sua casa che è un’autentica galleria d’arte e museo della storia di Fermo. Nonostante gli inevitabili acciacchi dell’età e il dispiacere di aver perso l’amata moglie nel 2011, è lucido, ricorda tutto e le sue mani, seppure a fatica, si muovono ancora tra carta e matite.

 

L’attestato di stima di Giorgio Forattini

 

Quello del Presidente della Repubblica Pertini e del Presidente del Coni Carraro

  

Gli attestati del Bagaglino (a sin) e della figlia di Totò, Liliana (a destra) e del giornalista Italo Cucci in basso

In basso le testate nazionali in cui comparivano le caricature del Maestro Interlenghi

  

In basso galleria di alcune caricature

Personaggi fermani

 

Sindaco di Fermo Francesco De Minicis.   Gli arcivescovi di Fermo Cleto Bellucci e Norberto Perini

 

    

Elvio Matè e Michel Platini

Mussolini e Hitler


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2 commenti

  1. 1
    Mariaantonietta Fiacconi il 7 Gennaio 2018 alle 16:55

    Auguri Maestro!!!

  2. 2
    Danilo Antolini il 7 Gennaio 2018 alle 19:57

    Carissimo Prof Interlenghi,
    grazie per le sue lezioni di Storia dell’Arte al liceo Scientifico di Fermo negli anni 60.
    Grazie per la classe e lo stile che la sua persona ha trasmesso a centinaia di studenti
    Danilo ANTOLINI

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