La Regione Marche ha approvato la graduatoria finale dei sei Progetti integrati di filiera agroalimentare (Pif) pervenuti alla scadenza del bando. Su 54 progetti individuali proposti e ammissibili (rispetto ai 65 pervenuti con i sei Pif), 51 sono subito finanziabili, per un contributo complessivo superiore a 15 milioni di euro. Gli altri tre lo saranno dopo l’approvazione dell’ultima modifica del Programma di sviluppo rurale (Psr) da parte della Commissione europea che ha già espresso parere favorevole sia sulla modifica, sia sull’utilizzo delle risorse della solidarietà del sisma 2016 per i Pif ricadenti nella zona terremotata. La decisione è attesa entro febbraio e consentirà di assegnare ulteriori 700 mila euro di contributi. I Pif coinvolgono gli operatori della filiera agroalimentare, come produttori, imprese di trasformazione, aziende di commercializzazione. L’obiettivo è favorire una riorganizzazione del settore primario, favorendo l’integrazione sui mercati. Rappresentano uno strumento efficace per sostenere la redditività delle aziende e incentivare l’innovazione. I sei progetti ammessi sono stati presentati dalle aggregazione della Filiera marchigiana per la valorizzazione dei seminativi biologici (produzione e trasformazione cereali e legumi biologici), della Filiera agricola biologica Marche (produzione e trasformazione di sementi, cereali, legumi e carni avicole biologiche), della Filiera Carni della Marca (allevamento e trasformazione di bovini QM ed IGP), della Filiera del Malto (produzione e maltazione di cereali QM con prevalenza di orzo trasformato in malto per birra agricola e prodotti della pasticceria), della Filiera latte e caseari (produzione di latte fresco QM e di formaggi DOP e STG), della Filiera Qualità Picena (produzione di vini DOC e IGT, olio e vino biologico).
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