di Andrea Braconi
Il fiocchetto lilla è un simbolo per diffondere la consapevolezza che patologie come i disturbi alimentari sono oggi curabili. É anche un simbolo di aggregazione, di rispetto per chi soffre, di speranza per chi per troppo tempo è rimasto in silenzio. E anche di ricordo per chi purtroppo non ce l’ha fatta.
Licio Livini, direttore dell’Area Vasta 4 di Fermo, ha aperto così la presentazione di “Fiocchetto lilla – una giornata da incorniciare”, una serie di iniziative organizzate in occasione della VII giornata Nazionale dedicata ai Disturbi Alimentari, che cadrà giovedì 15 marzo.
“I disturbi alimentari sono poco affascinanti da un punto di vista mediatico e sono pervasi da un pregiudizio – ha rimarcato Livini -. Dobbiamo superare il preconcetto che sia colpa delle stesse persone. Un anno fa siamo partiti con l’inaugurazione di questo centro importante e di riferimento che strada facendo lo è diventato di un vasto territorio, anche fuori dalla regione Marche. Abbiamo messo su un servizio in un’ottica multidisciplinare e siamo riusciti a completare l’equipe con tutte le figure professionali, proprio come la dottoressa Patrizia Iacopini ci chiedeva. Abbiamo annullato i tempi di attesa per le situazioni critiche ed urgenti, arrivando ad avere in carico oltre 250 utenti”.
E oggi la Iacopini, responsabile del Centro, chiede più spazi. “Stiamo pensando di allargarci – ha annunciato Livini – ma soprattutto di fare anche un percorso più clinico all’interno dell’Ospedale ‘Murri’, dedicando qualche posto letto per questo tipo di attività per le situazioni di urgenza e più complicate, che richiedono anche la presenza e la collaborazione di colleghi ospedalieri”.
“È bello vedere nella propria città crescere certi percorsi, vedere obiettivi rispettati – ha affermato il sindaco Paolo Calcinaro -. Questo è il segno di una sanità che va avanti”.
In rappresentanza della Fada, la onlus che familiari ma anche esperti del settore, è intervenuto Alessandro Luciani. “Tra i nostri scopi c’è anche quello di sensibilizzare intorno ai temi dei disturbi alimentari. Altro obiettivo è quello di dare supporto alle famiglie in un percorso difficile, in stretto rapporto con il Centro di Fermo con qui collaboriamo concordando insieme le linee di azione. Essere familiari di una persona con disturbi alimentari è tutt’altro che facile, è una patologia complessa ed insidiosa, e le famiglie hanno bisogno di essere aiutate. In poco tempo si sono realizzate cose inimmaginabili: ringrazio la dottoressa Iacopini e tutta la sua equipe, persone estremamente capaci da un punto di vista professionale e stupende da un punto di vista umano”.
L’affluenza del Centro, che copre una fascia di età dai 14 ai 65 anni, è sempre più spostata verso gli adolescenti. “Per questo motivo – ha evidenziato la Iacopini – dobbiamo tenere conto di un percorso differenziato rispetto a quello dell’età adulta. Il nostro è un servizio completo non solo a chi soffre ma anche alle famiglie. Siamo arrivati ad un numero importante e anche impegnativo, con 250 utenti in carico, ognuno ha un percorso terapeutico personalizzato e nessuno ha un pacchetto di terapia identico all’altro. E questo lo possiamo fare perché siamo una squadra. Oggi, per i disturbi alimentari, possiamo parlare di guarigione”.
La Iacopini ha anche raccontato l’esperienza di una ragazza che, proprio oggi, è stata dimessa dopo essere stati 3 anni in carico. “Ci ha detto che era talmente emozionata che è riuscita solo a scrivere una lettera, intitolata ‘La valigia della mia vita’. Dentro ha raccontato tutto quello che ha tolto, che apparteneva alla malattia, e tutto quello che ha messo e sta mettendo dentro. E ci ha anche detto che metterà un grande foglio con la parola speranza, che noi cerchiamo di trasmettere a tutti”.
A spiegare i contenuti della giornata del 15 marzo l’educatore Filippo Romagnoli. “Giovedì saremo presenti sin dal mattino in ospedale e in alcuni punti della città, con punti informativi in cui distribuiremo depliant del servizio. Questa giornata l’abbiamo voluta caratterizzare e perciò distribuiremo delle cornici fatte con origami dal nostro laboratorio artistico. Abbiamo inoltre contattato Serena Abrami, che ha accettato in maniera entusiastica e si esibirà da ArtAsylum, in Piazza del Popolo, con uno spettacolo ad ingresso gratuito che unisce la musica al teatro nel quale saranno protagonisti anche Fabio Capponi e Pamela Olivieri”.
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