“Oggi passa in Consiglio un momento importantissimo: innanzitutto, e soprattutto, possiamo dire che il Comune di Fermo, e i suoi cittadini, evitano quello che sarebbe stato un colpo veramente impattante sulle casse pubbliche e, di conseguenza sui servizi per tutta la comunità fermana”. Il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro fa il punto su uno dei temi caldi al centro del consiglio comunale di oggi, ovvero le modifiche al piano particolareeggiato di San Michele Terra.
Calcinaro che spiega l’importanza dell’operazione: “Oggi si va a portare verso la chiusura un procedimento risarcitorio che, a dicembre, avrebbe visto il Comune rischiare di soccombere per quasi 7 milioni di Euro. E con esso si riescono a sminare altri quattro ricorsi che, ugualmente, potevano impattare in maniera eccezionalmente negativa sul bilancio cittadino. Ovviamente il riferimento va alla vicenda urbanistica dell’accordo di programma di San Michele “Terra”, P.P.6, varato nel 2008 per volere dell’allora amministrazione comunale fermana e della precedente Provincia di Ascoli Piceno (quella di Fermo giunse solo nel 2009): un accordo voluto per riportare quegli standard di vivibilità urbanistica in un quartiere con pochissimi spazi pubblici (aree verdi o parcheggi) e che prevedeva questa realizzazione a carico di privati che, a loro volta, potevano edificare. Tuttavia l’accordo di programma, ed il tormentato iter realizzativo nei cinque anni successivi, portò solamente ad una pioggia di ricorsi nei confronti dell’Amministrazione con richieste di risarcimento milionarie, da parte dei privati bloccati dal complicato sistema previsto per le realizzazioni”.
Calcinaro che replica così anche alle accuse di cementificazione ricevute in questi giorni prima del Consiglio: “Un problema che, forse anche nascosto, la Città si portava dietro da anni irrisolto: ma ora si doveva assolutamente cercare di trovare la soluzione che non portasse dissesti al bilancio cittadino, anche per l’avvicinarsi di udienze dove, con tutta probabilità, doveva essere solo quantificata la “voragine” contabile per il Comune. Oggi invece, con un gran lavoro della macchina comunale ed in specie dell’Ufficio Urbanistica e del legale dell’Ente, dell’Assessore Nunzi, si arriva a portare alla neutralizzazione questi rischi per la Città ma non solo: nel dar seguito ad una variante dell’accordo di programma (un suo annullamento da parte dell’amministrazione fermana avrebbe addirittura aumentato l’esposizione a risarcimento quindi era un percorso comunque da completare) si sono raggiunti altri due importanti obiettivi. Il primo, quello originario su cui l’accordo di programma aveva trovato le sue ragioni: dotare il quartiere di San Michele di nuove aree di vivibilità (verde e parcheggi), di completare la sua viabilità oggi particolarmente sacrificata e di infrastrutture. Il secondo, quello di diminuire sensibilmente il carico urbanistico rispetto alla previsione del 2008, abbassando volumetrie, consumo di suolo ed addirittura altezze previste per gli insediamenti. Con un merito veramente assoluto verso Dirigente, Assessore e Settore Urbanistica del Comune. Dopo quasi tre anni si riesce ad arrivare a questo risultato: risolvere una risalente grave problematica mai districata in questi dieci anni e senza che il Comune avesse danno alcuno pur se il rischio che si correva, già al prossimo 2018, era quello di giungere ad un dissesto dell’Ente”.
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