“Ci troviamo costretti a tornare sulla questione della variante al Piano urbanistico di San Michele Terra, approvata dal Consiglio comunale di venerdì scorso. Da tempo avevamo segnalato, come Circolo Pd di Lido-Capodarco, la criticità dell’impatto urbanistico che un intervento di tal genere ha nei confronti del quartiere San Michele e della costa. Avevamo anche invocato la necessità di un dibattito pubblico aperto con l’Amministrazione comunale per coinvolgere i cittadini e i tecnici nell’elaborare l’intervento attraverso idee e proposte che lo rendessero meno impattante possibile”. E’ quanto mai duro il giudizio del segretario del Circolo Pd Lido-San Michele Paolo Ferracuti in merito alla decisione presa dalla maggioranza del sindaco Calcinaro sul futuro dell’area costiera.
“L’Amministrazione – spiega Ferracuti – ha ignorato completamente le nostre preoccupazioni e si è arrivati a portare in Consiglio una variante che prevede 71mila metri cubi con circa 290 nuovi appartamenti e con una superficie totale di circa 20mila metri quadrati. Il che significa anche che questa variante prevede un insediamento di circa 800 nuovi abitanti , ipotesi quest’ultima che si realizzerà se gli appartamenti verranno venduti altrimenti avremo, come in altre occasioni, scheletri di cemento che deturperanno in modo indelebile una zona a vocazione turistica”.
Ferracuti prosegue: “A questo punto ci chiediamo da quali criteri derivi la scelta delle cubature così elevate e in che modo i servizi e la viabilità si innesteranno con l’esistente; tutto ciò non può essere giustificato dalla paura dell’Amministrazione nei confronti dei ricorsi e della richiesta di risarcimento danni da parte dei privati proprietari delle aree a cui fa riferimento la variante. Siamo veramente delusi dalla gestione della vicenda da parte dell’Amministrazione, che ha segnato attraverso la paura il destino di un quartiere in quanto si potevano abbassare ulteriormente le volumetrie e programmare meglio nella sua completezza l’intero intervento. Puntando alla qualità dell’intervento stesso si sarebbe fatto un utile servizio non solo ai cittadini residenti ma agli stessi proprietari che avrebbero venduto meglio sul mercato le opere realizzate. Troviamo completamente fuori luogo la visione di sviluppo del territorio emersa dalle parole pronunciate in Consiglio dall’Assessore all’Ambiente Ciarrocchi; il quale ha sostenuto che lo sviluppo del quartiere San Michele passa attraverso questo nuovo abnorme intervento. Da un Assessore all’Ambiente tutti i cittadini si aspettano chiaramente una difesa del paesaggio e di una migliore qualità della vita con l’ottimizzazione dell’esistente, a partire dal potenziamento della luminosità notturna e dell’arredo urbano per garantire standard di sicurezza e vivibilità. La sua concezione invece forse risale a visioni degli anni ’60/70 quando si pensava che lo sviluppo si assicurasse attraverso volumi da costruire ma che hanno portato in dote, invece, solo disagio e problemi sociali”.
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