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Trattamento delle demenze e centro specializzato in cefalee:
Neurologia di Fermo riferimento regionale VIDEO INTERVISTA

FERMO - Un reparto impegnato in prima linea nelle molteplici patologie legate al sistema neurologico. L'intervista al primario Mario Signorino alla scoperta di due centri all'avanguardia, quello per le demenze a Montegranaro e quello per le cefalee all'interno del Murri di Fermo.

 

di Paolo Paoletti

foto e video Simone Corazza

“Al centro per i disturbi cognitivi delle demenze di Montegranaro si svolgono tute le attività diagnostiche e di programmazione dell’assistenza sanitaria che riguardano i pazienti affetti da una delle malattie che oggi rappresentano una problematica estremamente importante nell’ambito della sanità nazionale. Quella nota come epidemia silente in quanto è probabilmente la patologia che ha la massima prevalenza in Italia o la avrà tra non molti anni. Cercare di affrettarsi per affrontare questa emergenza dal punto di vista sanitario è compito di tute le aziende sanitarie”.

Sono le parole del dirigente dell’Unità Operativa Complessa di Neurologia del Murri di Fermo Mario Signorino. Un reparto impegnato in prima linea in quelle che sono le molteplici patologie legate al sistema neurologico. Tra queste, le demenze legate all’età e un altro centro di eccellenza, quello per la cefalee.

IL CENTRO PER IL TRATTAMENTO DEI DISTURBI COGNITIVI E DELLE DEMENZE DI MONTEGRANARO

“Nella nostra Area Vasta, all’interno dell’Asur regionale, siamo stati tra i primi ad  istituire il centro per i disturbi cognitivi delle demenze che raccoglie la casistica di tutte le demenze presenti sul nostro territorio – ci spiega il dottor Signorino –  un lavoro mirato alle valutazioni cliniche, per l’impostazione della terapia, per la decisione di esami e la presa di contatto con gli assistenti sociali e con gli interventi dei Comuni per quello che può essere il loro ruolo in certe situazioni. E’ un esempio di integrazione ospedale-territorio.  L’ospedale è presente con la sua struttura, l’unità operativa di neurologia appunto, di cui sono direttore e c’è anche una presenza al centro di Montegranaro sia del sottoscritto che dei miei collaboratori, oltre alle nostre psicologhe. Un’integrazione che riguarda anche le Rsa. Quando c’è qualche problema di una certa importanza dal punto di vista neurologico cerchiamo di fornire un ulteriore aiuto portando questi pazienti qui in ospedale nel tempo necessario per fare quegli interventi che possono essere utili. Penso ad esempio agli stati di agitazione psicomotoria che sono condizioni nelle quali l’ospedale non dovrebbe mai essere coinvolto ma, in certe situazioni, non riuscendo a gestirli nelle strutture periferiche, può essere importante il supporto dell’ospedale”.

Disturbi cognitivi che, nel territorio nazionale e nel Fermano, rappresentano dunque una malattia in costante aumento.

In Italia l’età media sta avanzando, oggi siamo attorno agli ottant’anni per gli uomini e 85 per le donne. A partire dai 65 anni la prevalenza della demenza si aggira a seconda delle varie statistiche dal 4 per cento al 9 per cento. Questa prevalenza raddoppia ogni cinque anni quindi ad oltre 85 anni siamo già quasi il 50 per cento dei pazienti. Abbiamo dei numeri colossali con cui dovremo confrontarci. Oggi si stima che nelle Marche ci siano circa 30 mila pazienti affetti da demenza. Ovviamente non sono tutti seguiti dai centri, molti sono a casa, altri nelle strutture residenziali, complessivamente ci troviamo di fronte ad una casistica estremamente numerosa”. Nello specifico del centro di Montegranaro: “Abbiamo stabilmente – spiega il dottor Signorino –  oltre 500 pazienti che vengono seguiti dalla nostra unità operativa e non dico tutti gli altri a livello di Rsa, residenze protette, case di riposo. Numeri che confermano come si tratti di una situazione estremamente importante”.

IL CENTRO SPECIALIZZATO NEL TRATTAMENTO DELLE CEFALEE

Demenze a parte, l’unità operativa di neurologia del Murri vanta un’altro settore di eccellenza che ha visto, con l’arrivo del dottor Signorino, una particolare attenzione, anche nella ricerca, con la nascita, ormai diversi anni fa, di un ambulatorio specializzato per il trattamento delle cefalee.

In questo il dottor Mario Signorino è stato l’artefice di un’intuizione, quella di un ambulatorio mirato, che vede arrivare al Murri di Fermo pazienti da tutto il territorio regione. “Quando sono arrivato a Fermo ho voluto questo centro dedicato ai pazienti con cefalee dove vengono presi appuntamenti riservati a chi presenta questo problema – spiega il primario –  Talvolta è un problema sottovalutato perché è un disturbo talmente diffuso. Circa l’80% della popolazione ha presentato almeno una volta un attacco di cefalea importante nella vita. Alcune delle forme più gravi, tipo l’emicrania, hanno una prevalenza molto alta. Nel sesso femminile può raggiungere prevalenze del 12-16% con punte fino al 18%. Anche gli altri tipi di cefalee hanno una incidenza importante. E’ vero che si tratta di un disturbo che insorge nell’infanzia, in cui si riconosce una familiarità e quindi vi è la tendenza a sottovalutare, però ricordiamoci che talune forme di cefalea, in modo particolare l’emicrania, sono delle malattie invalidanti. Tant’è che in alcune regioni è stata riconosciuta questa invalidità. Lo sono perché per un periodo che può andare dalle 4-6 ore fino alle 72 ore, i pazienti in preda ad attacchi particolarmente violenti non riescono a fare niente. Devono stare a letto, possibilmente ad occhi chiusi, hanno nausea, vomito. In termini pratici questo significa perdita della giornata di lavoro, di giornate dedicate alla propria vita personale e molto altro. Oltretutto il sintomo cefalea è abbastanza importante, nel senso che è pericoloso e può darsi suggerimenti dell’esistenza di patologie sottostanti. Non tutte sono uguali. Esistono alcune forme che sono delle vere e proprie malattie a se stanti come l’emicrania, la cefalea a grappolo, la cefalea tensiva che è diffusissima: queste sono malattie. In altri casi la cefalea è un sintomo, non di poca importanza, ma estremamente rilevante di altre malattie. Non va mai sottovalutata, specie quando si ripete, quando si aggrava in maniera importante, quando resiste ai comuni trattamenti, agli analgesici”.

Farmaci che rappresentano però non sempre una soluzione. “Esiste una cefalea che si chiama ‘da abuso di farmaci’, legata proprio all’abuso di farmaci analgesici. E’ una forma particolarmente difficile e ostile, che va curata in ambito specializzato. Ci sono varie tecniche per cercare di risolverla, è una forma abbastanza importante quanto sottovalutata”.

Le modalità di accesso all’ambulatorio specializzato nel trattamento delle cefalee sono quanto mai semplici. L’attività viene svolta una volta a settimana nei locali dell’unità operativa di neurologia del Murri di Fermo. L’accesso è tramite il CUP (Centro unico prenotazioni), con la classica ricetta rossa per intenderci, a carico del sistema sanitario nazionale. Gli appuntamenti sono suddivisi per  livello di gravità: dalla emergenze che in genere arrivano al pronto soccorso, agli interventi differiti ad un mese fino a quelli programmato.  L’accesso è completamente libero e con posti riservati per chi ha particolari problemi di una certa gravità. Paziente che viene seguito costantemente in tutto il suo percorso: “Non viene abbandonato nessuno – conclude il dottor Signorino –  Abbiamo moltissime prenotazioni anche da altre aree vaste, a conferma che abbiamo cercato di dare un servizio utile alla popolazione”.

 

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