di Laura Boccanera
Addio a Fermo per il museo polare Zavatti? Lo storico istituto culturale fondato da Silvio Zavatti, unico nel suo genere in Italia potrebbe tornare nella sua collocazione originaria a Civitanova. La notizia è molto più di una indiscrezione ed è trapelata dopo che il figlio dell’esploratore, Giuseppe Zavatti ha dato incarico allo studio legale Perfetti di Civitanova di valutare la convenzione con la quale nel 1985 il museo è stato acquistato dalla città di Fermo. Il trasferimento da Villa Vitali a Palazzo Paccaroni infatti è stato mal digerito dall’erede dell’esploratore che ora vuole vedere se ci sono possibilità di una collocazione più adeguata. A causa del terremoto l’istituto geografico polare che consta di museo polare, sede della Rivista Il Polo, biblioteca, emeroteca è stato trasferito da villa Vitali a Palazzo Paccarone con una riduzione significativa dello spazio a disposizione che passa da 300 metri quadrati a 160 e con la condivisione di locali con il museo ornitologico. La convenzione, prevedeva che il museo non venisse spacchettato e ora, tutta la pratica, è in mano ad un legale che valuterà se è possibile sciogliere anticipatamente il vincolo con Fermo che scade nel 2027, a 40 anni dall’acquisto. E qui torna in ballo Civitanova, la sede originaria, dove tutto nacque nel 1969 per volontà di Silvio Zavatti, già fondatore a Forlì nel 1944 dell’Istituto Geografico Polare, di cui è parte integrante. Solo nel 1985 il Museo viene acquistato dal Comune di Fermo, uno smacco mai ricucito per Civitanova. E in questo senso ci sarebbero già dei contatti con l’amministrazione comunale civitanovese entusiasta dell’ipotesi di riappropriarsi di un piccolo tesoro scientifico unico in Italia.
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