MONTEGIORGIO – La lunga rincorsa è finita. Con il pareggio di domenica scorsa, maturato in casa della Forsempronese per 2-2 (leggi il nostro articolo), il Montegiorgio si è consacrato leader irraggiungibile sul tetto del massimo circuito dilettantistico marchigiano.
Vittoria stagionale legittima, dove non c’è ombra alcuna, valorizzata da un cammino costantemente mosso ai piani alti della graduatoria. Qualche nota stonata è stata prontamente cancellata dai rabbiosi recuperi di parziali sfavorevoli e, nel medio termine, dalla metaforica rimboccata di manica lesta a cancellare le sporadiche sconfitte che, nel complesso, non hanno inficiato la bontà della performance complessiva. Direttore dell’orchestra rossoblù, l’ex difensore centrale professionista, tra le altre di Parma, Novara ed Ascoli, Massimo Paci, giovane timoniere classe ’78 già avvezzo al gradino più alto del podio dell’Eccellenza marchigiana.
Mister Paci, dopo la parentesi alla guida della Civitanovese ancora un trionfo in categoria, in questa circostanza del tutto pieno, e di nuovo nel segno dei colori rossoblù. A chi dedica questa vittoria?
“La vittoria è per Montegiorgio, un bellissimo paese marchigiano ricco di storia e tradizione. I veri artefici di questa promozione sono i giocatori, tutti, chi ha giocato più e chi ha giocato meno. In ogni caso hanno dato un grosso contributo finalizzato ad ottenere la promozione in Serie D. Stiamo parlando di ragazzi dotati di una forza incredibile! I miei complimenti e di tutto lo staff vanno a loro”.
Si è appena chiusa, per voi, una stagione dominata dall’inizio alla fine anche se con qualche flessione in corso d’opera. Qual è stato il punto di minimo del cammino e quale il momento in cui avete capito che ce la potevate fare?
“Il punto più basso è coinciso con la sconfitta nel derby a Porto Sant’Elpidio, da quel momento però siamo ripartiti determinati e decisi alla volta del rush finale. Il punto di non ritorno, per così dire, in positivo è stato l’aver portato a casa uno scontro al vertice: abbiamo infatti capito di potercela fare dopo la vittoria a Gallo di Petriano, in casa di una nostra diretta inseguitrice”.
Non un vestito tattico rigido ma, in corso d’opera, più varianti spalmate sul campo di gioco, dal 4-4-2 con rombo di centrocampo ad una mediana folta con il 3-5-2: al di la dell’aspetto psicologico, è stato questo il segreto del suo 11?
“A livello tattico ho cercato di essere il più elastico possibile, per cercare di adattare i miei alle differenti situazioni che venivano a crearsi, di partita in partita, e durante lo stesso match. Essere troppo rigidi lo credo un limite alle opportunità che si presentano. Abbiamo lavorato molto sui principi di gioco più che su schemi preconfezionati, e questo ci ha permesso di poter cambiare modulo in corsa senza incontrare particolari difficoltà. La vittoria vera, comunque, non è stata dal punto di vista tattico, ma nel cambio di mentalità che siamo riusciti ad innescare, grazie alla fiducia riposta in noi dai giocatori“.
Presto per parlare di futuro, ma il connubio Paci-Montegiorgio ci sarà anche in Serie D?
“Per il momento direi che è il caso di pensare solo a festeggiare dopo la lunga rincorsa sfociata nel miglior risultato possibile poi, quando la società si rimetterà al lavoro per pianificare la prossima stagione, i dirigenti vedranno il da farsi”.
Paolo Gaudenzi
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