L’Auditorium Giusti ha ospitato, ieri sera, un incontro organizzato dall’Isc di Sant’Elpidio a Mare per discutere di nuove dipendenze. Un argomento emerso da un confronto preventivo tra scuola e genitori e da cui si è valutata la necessità di affrontare, con personale esperto, argomenti delicati come possono essere quelli collegati alle dipendenze che possono alimentarsi nei più giovani.
Ieri sera si è discusso di nuove dipendenze, in particolare dipendenza dalla rete, dai social network e da tutto ciò che l’avvento di internet ha introdotto nella vita delle famiglie riferito ai preadolescenti.
L’incontro, introdotto dal prof. Luca Torretti e alla presenza della vice preside Silvia Cardi, è stato condotto dalla dott.ssa Laura Carlomè, psicologa scolastica e psicoterapeuta sistemico-relazionale familiare.
“E’ necessario che le famiglie prendano coscienza dei problemi e dei pericoli connessi ad un uso sconsiderato della rete – ha esordito nell’aprire l’incontro – e che si rendano conto, anche dai segnali che il comportamento del loro figlio lancia, che si può arrivare a vera e propria dipendenza patologica che richiede grande attenzione”.
Nel corso dell’incontro sono stati illustrati vantaggi (comunicazione in tempo reale, comunicazione globale, incremento dei rapporti interpersonali) e svantaggi (perdita del contatto con il mondo reale, mancanza di coinvolgimento emotivo, creazione di nuove identità, circolazione di informazioni sbagliate, perdita della privacy con rischio di cyberpedofilia, dipendenza) connessi all’uso delle nuove tecnologie.
Accennando ai diversi tipi di dipendenza patologica – che non riguardano solo i più giovani ma tutti coloro che, grandi o piccoli che siano, fanno un uso sconsiderato della rete – si è passati ad analizzare i segnali che devono far scattare un allarme nelle famiglie. Il tempo che i figli passano con le nuove tecnologie, collegamenti notturni, manifestazione di pensieri sempre più legati alla rete in diversi momenti della giornata, futile uso delle chat, allontanamento da ogni altro interesse esterno alla rete, problemi scolastici sia a livello relazionare che didattico, difficoltà nei rapporti familiari, aggressività immotivata: sono tanti i campanelli di allarme che non possono passare inosservati e che un genitore informato ed attento non può sottovalutare.
In chiusura di serata sono stati dati consigli utili a prevenire dipendenze di questo tipo: essere informati, curiosi, monitorare l’attività on line dei propri figli in relazione sia alluso di social network che di strumenti di comunicazione ma anche di giochi on line che, comunque, creano dipendenza e possono favorire contatti con persone sconosciute, fornire ai propri figli modelli positivi (da qui l’invito agli adulti di fare essi stessi un uso consapevole di telefonini, computer etc.), essere protettivi ed insegnare autoprotezione.
“Ci sono dei programmi che aiutano a monitorare l’attività dei propri figli in rete – ha concluso la dott.ssa Carlomè – ma non c’è niente di meglio e di più efficace del filtro dei genitori”. Nei prossimi giorni si potrà scaricare dal sito dell’Isc un manuale – Il web per amico – che può aiutare le famiglie nel loro compito educativo anche rispetto all’uso della rete: una esigenza educativa nuova, moderna ma di fondamentale importanza per i bene dei ragazzi e delle ragazze ma, allo stesso tempo, delle stesse famiglie.
L’appuntamento si rinnova giovedì 24 maggio all’Auditorium “Della Valle” di Casette d’Ete con la dott.ssa Rosita Mori, psicologa dirigente del dipartimento dipendenze patologiche dell’Asur Marche, area vasta 4 di Fermo, che interverrà sul tema “Affrontare la crescita in modalità unplugged”, vecchie e nuove dipendenze da sostanze.
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